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mercoledì 17 dicembre 2014

Boston (HC) - Venerdì 19 dicembre www.garageradio.it

Trasmissione incentrata sulla scena di "This is Boston, not LA" e i suoi sviluppi.
Boston, a parte lo youth crew revival della seconda metà degli anni novanta,  ha avuto il pregio di dar vita nello scorso decennio ai Bones Brigade, meteora HC old school che non ha avuto un decimo della considerazione che si sarebbe meritata.
Ma che succede oggi a Boston? La risposta può essere trovata qua.
Tra le band bostoniane dell'ultima ondata,  a meno che non siate death o black metal dipendenti, non vedo gruppi entusiasmanti (niente nuovi SSD, Gang Green, Mighty Mighty Bosstones o Converge, per ora, e come vecchio thrasher vi posso garantire che a meno di miracoli i Ramming Speed restano svariate decine di miglia addietro rispetto a Municipal Waste e Iron Reagan). Ma alcuni gruppi ormai storici provenienti dalle varie fasi della scena cittadina sono ancora in attività (Slapshot, Mighty Mighty Bosstones, Converge, Bane)

Vi traduco alcuni estratti dell'articolo del 2013 di Show No Mercy, su Pitchfork.com, a cui ho messo il link.
Una buona analisi della natura della scena bostoniana la fa proprio Jonah Livingston, batterista dei Ramming Speed:
"Boston è costantemente sottoposta ad alti e bassi a causa del ciclo di quattro anni dei ragazzi dei college, e agli sgomberi della polizia che si verificano all'inizio di ogni anno scolastico. A volte ci sono moltissimi grandi posti e carenza di buoni gruppi, alle volte ci sono moltissimi ottimi gruppi e penuria di posti. Ogni tanto capita che tutto funzioni allo stesso tempo, ma onestamente adesso siamo in un momento di magra. Ci sono buoni gruppi, ma la polizia ha davvero fottuto la scena ed i promoter stanno ancora cercando di rimettere assieme i cocci."

Jacob Bannon, voce degli ormai veterani  Converge :
"Boston è una città di passaggio con un'economia trascinata dai suoi college e dalle sue università. Allston un tempo era un po' wild west, ma ora non è gran che differente dalle altre aree metropolitane, è costosa. Boston e le zone circostanti hanno subito il processo di gentrificazione che si verifica nella maggior parte delle città metropolitane."

Robert Williams (Siege) :
"Boston è la città-college, arte e accademia vanno a braccetto, ma mi pare che questo posto provochi un'emorragia di gruppi, se ne vanno tutti a New York o a L.A. in cerca di fortuna dopo aver vinto il Rock N Roll Rumble, e non si fanno più sentire. Oppure ottengono il diploma, diventano addomesticati ed evaporano. Ma sotto sotto c'è una sottocultura di schizzati dalla devozione masochistica che vivono per la propria musica, e deve venir fuori da loro. Quindi siamo il sottoprodotto eccentrico e aberrante, alimentato e deformato da quella stessa comunità accademica che sfida."

Boston (HC) by Friday Extreme Rock Adventures on Mixcloud

mercoledì 10 dicembre 2014

New Wave Of British Heavy Metal - Venerdì 13 dicembre www.garageradio.it

Se in campo metal esiste un periodo universalmente mitizzato è quello della NWOBHM. Da ragazzetto, nella povertà di informazione dei primissimi anni 80, quel che sapevo era che nel decennio precedente c'era stato l'hard rock e poi era arrivato l'heavy metal con Judas Priest, Motorhead, Saxon, Iron Maiden. E che l'Inghilterra era la madrepatria del nuovo genere.
Poi la frequentazione della stampa musicale estera mi chiarì un poco le cose, e da una decina di anni a questa parte perlomeno una buona dose di documentari ha spiegato il tutto per filo e per segno: Neal Kay al Bandwagon Heavy Metal Soundhouse, Geoff Barton su Sounds, Steve Harris che porta a Kay una copia del primo demo degli Iron Maiden, il "movimento" come invenzione della stampa, e via dicendo.
Questo è un brano di un programma TV inglese dell'epoca, e noterete che la faccenda delle chitarre di cartone è centrale:




Un documentario trasmesso da VH1 nel 2006 ("Heavy: the story of metal",  globalmente MTV oriented) è a quanto ne so io l'unico al momento sottotitolato in italiano (lo trovate su youtube). L'ottimo lavoro di Sam Dunn, "Metal Evolution", del 2011, nell'episodio dedicato alla NWOBHM glissa elegantemente sulle chitarre di cartone: Dunn si preccupa piuttosto di uscire dal folklore e di mettere l'accento sui rapporti delle band NWOBHM col punk, dando occasione a Steve Harris e Dennis Stratton per ribadire il loro totale disgusto, ma riportando anche posizioni decisamente diverse di Biff Byford (a cui era piaciuto molto "Never mind the bollocks") e sopratutto considerazioni molto più articolate di Brian Tatler dei Diamond Head


Brian Tatler: "Mi piaceva il punk, sentivo che era molto importante per la scena musicale. Credo che abbia fatto piazza pulita dei rami secchi. Sembrava che i gruppi prog fossero fuori controllo, tipo gli Yes, sfornavano album doppi e tripli, se volevi vedere quei gruppi potevi solo andare a Wembley, erano come dei di altri pianeti, non pareva che tu potessi neanche respirare la stessa aria dei Led Zeppelin. Ma da un momento all'altro ora potevi andare a vedere un gruppo punk in un club e c'era l'eccitazione, l'energia, credo che abbia dato a migliaia di ragazzi l'idea che potevi iniziare a fare la tua musica e prenderti una chitarra, invece che avere questi increbili punti di riferimento tipo Deep Purple improvvisamente potevi suonare la chitarra come Steve Jones dei Sex Pistols"
(A proposito dei rapporti tra metal e punk all'epoca, nell'età del web 2.0 vengono fuori cose interessanti, tra cui i Discharge che postano su facebook video di gruppi che li hanno influenzati: Per Tezz "Symptom of the Universe" dei Black Sabbath, per Bones gli Iron Maiden pre Dickinson....)

Tra le cose più notevoli del documentario di Dunn ci sono le interviste ai Def Leppard

Phil Collen:" Credo che l'intera differenza (tra loro e i gruppi NWOBHM, NdT) fosse nel farsi una doccia. Nei Def Leppard ci facevamo la doccia. E quindi è la pulizia, il taglio pulito....la maggior parte dei ragazzi (dei gruppi NWOBHM, NdT) portavano giacche di pelle, capelli unti, e whoooom (mimando un guitar shredding)... molto working class." (Ah, la spocchia dei glam rockers...)


Joe Elliot: "L'unica cosa che ricordo è di aver cercato disperatamente di non farne parte (della NWOBHM, NdT)..l'Hard rock comprende una moltitudine di gruppi, dai Van Halen ai Kinks. New Wave Of British Heavy Metal in primo luogo ti lega all'essere britannico, e poi sulla stampa maistream si diceva che i gruppi heavy metal erano stupidi".

Sul fronte esattamente opposto a quello dei Leppard, Jess Cox, primo frontman dei Tygers of Pan Tang: (queste non ve le traduco, sono troppo belle in originale)

Jess Cox: "Harmonies?!?! We're an english metal band! We don't do harmonies!"(a proposito della richiesta da parte dell'etichetta discografica di inserire cori armonizzati in "Wild Cat")

E a proposito del look:
Jess Cox: "You know..... denim, leather....... and spandex, sadly...."

In effetti non è che la faccenda delle chitarre di cartone ti facesse apparire particolarmente intelligente, ma in Inghilterra era talmente legata al fenomeno musicale da arrivare tra l'altro fin qua (oltre che, per esempio, nel video ufficiale di Living after midnight dei Judas Priest):



(Qua c'è un'intervista a Bruce Dickinson in cui parla delle genesi del cortometraggio e di come una sua parte finì dentro Incubus)

Ultimi contributi, Iron Maiden live 1980 al Marquee e gli Holocaust dal vivo nel 1981. I video rendono bene quella che era ll'atmosfera dell'epoca lontano dall'Hammersmith e dalle arene di Reading e Castle Donington.



giovedì 4 dicembre 2014

Blues roots, capitolo II - Venerdì 4 dicembre www.garageradio.it

Arriviamo al secondo capitolo delle radici blues di heavy rock (e punk) , centrato sugli anni 70.
Il mio primo redattore capo, Giancarlo Trombetti, ha sempre avuto il pallino di questa tesi (l'hard rock come figlio del blues elettrico). Tesi che non aveva cittadinanza nella stampa italiana tra gli anni 70 e 80 (nella sfera anglosassone era considerato un dato di fatto del tutto scontato), e quindi onore al merito (i Nine Below Zero li ho scoperti grazie a lui che li aveva visti live nelle sue estati londinesi dei primi 80).
Alla sua ideale linea genealogica mancavano un paio di pezzi (Stooges e MC5) ma qui entrano in campo i gusti personali (io del resto non mi sono mai avvicinato a Frank Zappa di cui lui è sempre stato un fan terminale).

A supporto della puntata di oggi, tre video di band nella scaletta.


"Motor City is burning" parla dei tumulti del 67 a Detroit , e il testo ovviamente si schiera dalla parte degli insorti.

I video seguenti sono presi una decina di anni dopo al Cal Jam II, 1978, 350.000 persone che assistono al concerto.

Qua il Motor City Madman all'opera:



E qua i toxic twins al lavoro:


lunedì 1 dicembre 2014

UKHC (2.0?)

Ero rimasto all'UKHC nel senso di Discharge, GBH, Varukers, Broken Bones, ed ero rimasto indietro.
Londra ha una scena hardcore, con un sound (sorpresa!) identico o quasi a quello della cosiddetta new school americana.
Tipo i Last Witness 


o i Brutality Will Prevail 


Ma poiché viviamo tempi complessi ed estremamente confusi, qualcosa di diverso arriva dai Möngöl Hörde. Il gruppo è un progetto di Frank Turner, che dopo un'esperienza tra il 2000 e il 2005 come vocalist con i Million Dead (cops? Ok, i buoni nomi di band sono in via di esaurimento) ha fatto folk. E nel frattempo ha pure partecipato a un quizzone TV per celebrità presentandosi con argomento a scelta Iron Maiden (!!!).
Ora, al volgere della marea del decennio, cioè un paio di anni fa, ha fatto partire codesto nuovo progetto hardcore e, vedi un po', non sembrano affatto malaccio. L'album, self titled, è uscito a maggio e mi pare che per ora nessuno, nella websfera italiana, ne abbia ancora parlato (ah, le barriere linguistiche residuali...).

Non c'è piu mondo?

Non è una notizia fresca, ma forse ve li siete persi:















Occorre dire che anche qua non c'è male:
















Il buon Henry Rollins al riguardo forse direbbe "niente di male, si stanno solo garantendo la pensione"...
Però vedere qualcuno che parte urlando "Vedo rosso" e finisce pupazzetto lego fa un poco senso.
A questo punto vorrei sapere chi è che ha firmato per concedere i diritti.