"Greatest Hits Vol. 1" dei
Teenage Time Killers è uscito già da un po' (a fine luglio)
Fa abbastanza l'effetto di un mix tape, ok.
E' celebrativo, ok.
E' nostalgico (considerando il nuomero di veterani coinvolti e lo stile dell'operazione), ok.
E schioda - questo lo dico io.
Vediamo di riassumere l'immensa compagine del supergruppo, che è il modo migliore per farsi un quadro dell'operazione:
Voce
Reed Mullin (Corrosion Of Conformity))
Neil Fallon (Clutch)
Randy Blythe (Lamb Of God)
Clifford Dinsmore (Bl'ast!)
Jello Biafra (Dead Kennedys, Lard, Guantanamo School Of Medicine)
Matt Skiba (Alkaline Trio)
Corey Taylor (Slipknot)
Pete Stahl (Scream)
Mike “IX” Williams (Arson Anthem)
Tommy Victor (Prong, Ministry, Danzig)
Tairrie B. Murphy (My Ruin)
Karl Agell (Corrosion Of Conformity)
Phil Rind (Sacred Reich, Flotsam And Jetsam)
Lee Ving (Fear)
Tony Foresta (Municipal Waste, Iron Reagan)
Aaron Beam (Red Fang)
Vic Bondi (Articles of Faith)
Trenton Rogers(Chaotic Justice)
Chitarra
Mick Murphy (My Ruin)
Jim Rota (Fireball Ministry)
Brian Baker (Minor Threat, Dag Nasty, Junkyard, Bad Religion)
Woody Wheatherman (COC)
Greg Anderson (Sunn .O))), Goatsnake)
Pat Smear (Germs, Foo Fighters)
Joason Browning (Evenout)
Stephen O Malley (Sunn .O))) )
Basso
Pat Hoed (Brujeria)
Dave Grohl (Scream, Nirvana, Foo Fighters)
Mike Dean (Corrosion Of Conformity)
Pat Smear
(Germs, Foo Fighters)
Nick Oliveri (Kyuss, Queens Of the Stone Age, Dwarves)
Batteria
Reed Mullin (Corrosion Of Conformity)
London May (Lungfish, Samhain, Dag Nasty, Son Of Sam)
Un buon terzo dei brani potrebbe essere dei
Corrosion Of Conformity
se tornassero a fare hc (e la considerazione non è motivata dalla sola
regia di
Reed Mullin e dalla presenza piuttosto massicia di altri membri del gruppo). Due cover dei
Void ("Ignorant People" e "Time to
Die"), una dei Village Pistols (mai sentiti prima, "Big Money") e "Teenage Time Killer" dei
Rudimentary Peni completano il quadro.
Quando è venuta fuori la notizia che Reed Mullin stava mettendo su
l'operazione e che il nome veniva da un brano dei Rudimentary Peni, la
mia reazione è stata chiedermi "di chi?", e quindi cercare in rete ( immagino che all'annuncio diversa gente del settore abbia detto " Ah, certo!").
Vengono descritti come gruppo anarcho punk inglese, ma
Ian Glasper non li
cita proprio in
"Burning Britain", anche se compaiono nell'81 (probabilmente perché dopo i primi due ep si spostano sul death rock/post punk). Oddio,
comparire è un termine impegnativo; vero che il gruppo nel giro di due
anni esce con due EP (di cui uno su
Crass Records) e un LP; ma è anche
vero che dopo 26 concerti in zona Londra e un'intervista rilasciata per
posta a una fanzine spariscono, e non per mettere a segno un colpo
situazionista, ma perché il chitarrista si ritrova un tumore ai polmoni.
Si rimettono in piedi verso fine ottanta e rimangono attivi per i
novanta e oltre, se la storia vi interessa ve la potete leggere
qui e
qui.
Non si trova molto altro in giro, e soprattutto niente di valido in
italiano.
Gli estensori della voce "Rudimentary Peni" su wiki Italia
erano palesemente a disagio a causa della mancanza di informazioni sul
gruppo e il tuttologo di turno li battezza come "il gruppo
piu'
importante uscito dall'anarcho punk inglese" (seriamente? ).
Ora,
ci sono stati altri gruppi che dopo un ep sono spariti, ma sono rimasti
nella storia del genere e da subito. Un esempio sono proprio i
Void, che
all'epoca (82-83) uscirono solo con tre pezzi su
"Flex your head", poi con
lo storico split
Faith-Void e quindi sparirono sciogliendosi nell'84, lasciandosi alle spalle un Lp che doveva uscire su
Touch And Go ma che non vide mai la luce, se non come bootleg.
I Void sono stati storia fin da subito e per un motivo semplice: essere sul catalogo
Dischord, e perdipiù con uno split a metà col gruppo di
Alec Mackaye, fratello del frontman dei
Minor Threat, all'epoca non era precisamente il miglior modo per passare inosservati dall'underground internazionale.
A proposito dei Teenage Time Killers,
come ho già scritto, finché era un progetto di Reed Mullin sono stati considerati dai soliti quattro gatti. Poi l'annuncio che partecipano
Grohl,
Blythe,
Corey Taylor e
Matt Skiba e boom di esposizione mediatica. Però alla fine in pochissimi, nella websfera italiana, si sono misurati sulla recensione (e in tutta la rete i più si sono persi per strada le due cover dei Void). Il punto è che si tratta di un compendio di 35 anni anni di hardcore, thrash e doom (ovvero di quello che è stato nelle corde dei Corrosion Of Conformity negli ultimi trent'anni). e non tutti possono cogliere i nessi. Una piccola perla significativa proviene da una delle poche recensioni italiane:
"Volete fare i fighi e ascoltare una hardcore punk band revival?
Bypassate questi senza alcun rimpianto e ascoltatevi gli Iron Reagan."
Da cui si ricava che ascoltare hardcore farebbe figo, e che chi scrive ha cognizione limitata dell'argomento (ovverro, di hc non capisce una mazza, se cita gli Iron Reagan come un revival hc).
Passiamo a cose più serie.Questo "loose punk metal collective" ha debuttato dal vivo il 12 settembre a L.A. , al Fonda Theatre. E veramente
l'ha giocata sul nostalgico::
"La serata è passata come una jam session con una band residente di prima categoria, con un carosello di vocalist che si è aperto la strada ruggendo attraverso circa 50 pezzi, includendo sia brani originali dei Teenage Time Killers che cover rappresentati ogni generazione di heavy music, includendo pezzi di pionieri del punk e del metal come
Bad Brains,
Celtic Frost,
Misfits e
Cro Mags. Il frontman degli
Articles Of Faith,
Vic Bondi, si è tolto gli occhiali e aggirandosi per lo stage ha cantato una roca versione di
Tv Eye degli
Stooges,
Fallon si è distinto in una versione accelerata di
Kick Out The Jams degli
MC5, e la vocalist dei
My Ruins,
Tarrie B. Murphy ha guidato la carica in una viscerale cover di
Touch Me I'm Sick dei
Mudhoney...
Foresta ha fatto impazzire il pubblco quando il gruppo ha suonato il primo minuto di
Raining Blood"
Se portano in giro il carrozzone di questo show, anche con solo
Pete Stahl e
Tony Foresta, non me lo vorrei proprio perdere. E diciamo pure che questa è in qualche modo la prima recensione di disco apparsa finora su questo blog - ed è un'eccezione.
La scaletta: un po' di lavoro sulle connessioni di "Greatest Hits Vol 1", poi novità hc, extreme metal e così via...