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domenica 3 marzo 2024

THE CHISEL, SCOWL, MADBALL - REBELLION TOUR MAASTRICHT 3/3/2024

 

Per essere precisi c'erano anche The Young Ones, Mindwar, Sunami, The Chisel, Scowl. E sempre per la precisione io sono arrivato verso le 6 dei pomeriggio ed ero lì prevalentemente per gli Scowl, ma ho cominciato con The Chisel. Una band con una propensione a ritrovarsi in risse (parole del cantante, e gli credo sulla parola). The Chisel hanno cominciato con pezzo che mi ricordava RKL, poi un'altro che mi rammentava i Jerry's Kids e poi con un anthem street punk. Poi altre cose mi ricordavano gli Stupids, gli Snuff e gli Spermbirds. Al che mi sono detto "Questi hanno la loro personalità, sono esageramente divertenti e tutta questa roba semplicemente la hanno nel proprio DNA". Nota bene: il bassista degli Scowl aveva una t-shirt dei The Chisel, Freddy dei Madball ne indossava una anche lui e ha dichiarato dal palco che sono il suo nuovo gruppo preferito. Era da tempo che dall'Inghiterra non veniva roba potabile, in materia. A me sono piaciuti moltissimo i Mongol Horde ma, parere personalissimo, il "nuovo" Straight Edge UK di una decina di anni fa, molto pompato dalle riviste inglesi, era una discreta cagata, 

E veniamo agli Scowl. Gli Scowl sono un film molto diverso. Mi verrebbe da dire che senza i Trash Talk (apice una decina di anni fa) gli Scowl non ci sarebbero, ma sul piano strettamente musicale il linguaggio degli Scowl è decisamente più vario. Nei pezzi rallentati ci sono echi di L7 e Bikini Kill, e quanto a immagine e impostazione non credo che per la vocalist Kat Moss Exene Cervenka sia una completa sconosciuta. Dal vivo sono un act esplosivo. Se The Chisel avevano avviato un mosh pit gli Scowl lo allargano e si vedono i primi tuffi dal palco. Kat Moss ha una presenza scenica composita.

Con il suo tipico vestitino ancheggia come poteva fare una spice girl trent'anni fa, salta, corre sul palco, scende tra il pubblico, tira fuori pose alla Rollins e sputa sul palco come faceva lui. Notevole.

E notevole il fatto che gli Scowl riescano a trasmettere dal vivo la propria personalità. Nel senso che la loro intenzione di non scadere nella monotonia del clichet, anche nei pezzi tiratissimi, viene fuori perfettamente anche dal vivo.

Da sentire e da vedere, anche se non penso che ci siano in programma date italiane. E poi pausa più lunga delle altre per preparare il palco e arrivano i Madball. E quanto alla reazione del pubblico le cose esplodono. Il pit si espande molto ma molto, seguendo le istigazioni di Freddy, che instancabilmente chiede allla gente di farsi sotto, di salire sul palco (ma di invasioni di palco ne ottiene solo una).

Devo dire che non sono mai stato un fan dei Madball e con l'HC metallizzato e distaccato dal punk (dai novanta in poi) non ho un buon rapporto. Ma un concerto dei Madball è qualcosa da vedere. Come ultimo pezzo hanno fatto Doc Martens Stomp e tutta la sala cantava, ma proprio tutta.

 

Quindi se non li avete mai visti prima potete avere una mezza idea di quel che succederà vicino Ferrara questa estate, a Distruggi La Bassa.






giovedì 8 febbraio 2024

ANGEL WITCH, LUCIFER, MAASTRICHT 7/2/2024

 


 

Il Satanic Panic Tour 2024 arriva a Maastricht infrasettimana, al Muziekgieterij.

Muziekgieterij è una sala da concerti/centro polivalente ospitata nella vecchia
Timmerfabriek, una ex cristalleria collocata vicino al porto fluviale commerciale, oggi monumento industriale. E' a due passi dal centro della città, ma inserire l'indirizzo nel navigatore di maps non è di grande aiuto. Quindi arrivato in zona mi sono regolato alla vecchia, guardarsi intorno per vedere se c'è fauna di un certo tipo. E infatti avvisto un chiodo con una toppa degli Obituary e lo seguo. L'ingresso è nel resede interno della vecchia fabbrica.

Al Muziekgieterij ci fanno di tutto, quanto a generi, quindi anche metal e hardcore oltre che jazz, pop, folk e quant'altro. Ma un tabellone orario sospeso al soffitto suggerisce che le coordinate fondamentali siano molto precise. 

Nello spazio concerti, ampio, siamo sui livelli alti (e quindi costosi) di palco, sistema luci, impianto. E parlo di livelli alti per gli stardard di queste latutidini, in cui anche un posto in stile squat anni 80 (The Pit, Courtrai, Belgio) quanto a suono non scherza. Quando entro sul palco ci sono i The Night Eternal, canonici fino alla noia mortale, però ogni singola nota è nitida e sento i subsonici della doppia cassa nelle viscere. Fortunatamente mi sono perso gran parte della loro esibizione. Se ne vanno e il palco degli Angel Witch viene preparato con in sottofondo il primo album dei Black Sabbath.


Ci vuole poco. Arrivano il biondo in nero con la sua Stratocaster e gli altri e occorre dire che i capelli nel flyer del tour sono quelli di 40 anni fa, però quelli attuali ancora ci sono e la figura continua ad essere quella, senza un filo di pancia, non cosa da poco, considerato il ramo in cui Heybourne lavora e che  è nei suoi 60 (la sua età è ignota).
In un niente si incomincia, e l'axeman in black spara Death from Andromeda, dall'ultimo Angel of light. Dimostrando che non solo ha mantenuto la linea, ma anche fiato e voce. Dopodiché preliminari finiti e parte Atlantis. Wow. Intramezzati a qualche brano da Angel of Light (tipo The night is calling) ci sono i pezzi del repertorio classico: Sorceress, White witch, Angel of Death. Quando Heybourne tira fuori Extermination Day e Baphomet la maggioranza del pubblico (sulle 400 unità) resta perplessa: non conoscono i pezzi. Il finale è ovviamente Angel Witch e sì, faccio il coro assieme a tutti gli altri. Confesso anche singalong sui classici e un poco di haedbanging vecchio stile, ma poco, per evitare traumi alla cervicale. Comunque cosebelle, ma sul serio.

Onestamente non sapevo proprio cosa aspettarmi dai Lucifer dal vivo. Perché sì, riguardo a loro si parla spesso di anni 70 ma da un giro su youtube c'è un'impronta, quell'impronta lì, quella del power metal nordico e di anni 70 soprattutto molte chiacchere. Invece resto sorpreso. I Lucifer, in poche parole, sono Scorpions meet Black Sabbath, dove gli Scorpions sono quelli di Tokyo Tapes e i Black Sabbath quelli dei primi 4 album. Johanna Sadonis non è esattamente una ragazzina, ma a 45 anni tiene assieme il tutto con voce e presenza scenica. Quando annuncia alcuni nuovi brani in mezzo ci sono un paio di heavy blues che ricordano molto da vicino Trapeze e soprattutto Population II di Randy Holden. E non annoiano neanche un po', con pezzi che difficilmente superano i cinque minuti.

Gran bella serata.