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mercoledì 30 marzo 2016

Distruggi La Bassa 2016 - venerdì 1 aprile ore 19 www.garageradio.it

Distruggi La Bassa, festival hc punk multidata che si è installato dall'anno scorso nei dintorni di Rovereto (FE), arriva alla seconda edizione e per questo 2016 Francesco Montanari (Monta) ha rilanciato alla grande, basta dare un'occhio alle locandine.





15 Luglio: Adolescents, Weirdos, Pisciosangue, Cosa Nostra, Problems, New Real Disasters
16 Luglio: TSOL, Raw Power, Radio Shakedown, Idol Lips, A New Scar, Devasted, Stupro HC, Wah 77
13 Agosto: Off With Their Heads, The Majors , Linterno , ANOMIC SUICIDE e Thanx 4 All The Shoes   
21 Agosto: Iron Reagan, Slander, Game Over, Insanity Alert, Hobos, Nido di Vespe

A queste date di fuoco si aggiunge un "preview" non da meno:


18 giugno: DLB preview:  UPSET NOISE official , Indigesti Hc Indigesti Hc , Digos Goat , SVETLANAS, Carlos Dunga , Death On/Off , Orchestra ogopogo , Teenage Gluesniffers , Vivere Merda e Siege Stompers (questo il link all'evento facebook)


In breve un assortimento abbastanza unico di mostri sacri dell'hc punk (Adolescents, TSOL), gruppi italiani storici e recenti e quant'altro (compreso gli Svetlanas che tanto piacciono a Ribelli a Vita). Eventiucci da nulla, davvero (forse riuscirò ad essere perlomeno alle date del 18 giugno e del 21 agosto - incrocio le dita).


Questo venerdì, se i potenti mezzi tecnologici della radio lo consentono, dovrei avere in collecamento Francesco per fargli raccontare qualcosa al riguardo.


PS: trovate qui la trasmissione di FERA con Lucio Drusian (Upset Noise) e qui quella con Dezo (A New Scar)


giovedì 24 marzo 2016

Metal Shock, Flash, Black Metal e dintorni - L'archivista diabolico colpisce ancora

Io non ho conservato niente di quel che ho scritto su Metal Shock e Flash ai tempi (1986-1993) - già non lo conservavo all'epoca. Quindi che qualcuno abbia collezionato Flash un po' mi ha stupito. Non per altro, ma non ho mai avuto un'alta opinione della stampa metal (e non solo di quella italiana). L'aver vissuto un po' di dietro le quinte della cosa probabilmente ha contribuito a questa mia opinione. Non è un segreto, le redazioni mettevano in copertina gli Iron Maiden o i Motley Crue (o i Metallica) per vendere: la foto di copertina era determinante a quel fine. Nei fatti, si trattava di rotocalchi. Perché difficilmente il capo redattore faceva la rivista che avrebbe voluto fare, ma quella che doveva fare (per vendere) - non erano mica fanzine. Questo non vuol dire che i collaboratori non scrivessero di quel che volevano scrivere. Nel mio caso è stato così che nel 1987 Metal Shock ha iniziato ad occuparsi anche di punk e hc. A questo proposito non sarà mai abbastanza ricordato che il crossover, quando è venuto fuori, è stato un fenomeno "culturale" prima che musicale (thrashers che ascoltavano hc). Questa cosa in Italia continua ad essere poco digerita da quanti sono venuti su chiaccherando sui newsgroup usenet tra la fine dei 90 e l'inizio del nuovo millennio. Sarebbe un problema loro, se poi non fossero andati a scrivere la loro versione adulterata in giro per la rete, per esempio su wiki italia.
Tornando a quelle riviste, erano rotocalchi che parlavano di quella musica nel momento della sua massima popolarità mondiale, e quindi vivevano di luce riflessa. E forse è per questo che vengono considerate da alcuni (assieme alla concorrenza) la golden age della stampa metal italiana.
In un epoca in cui il www era di là da venire, i fan dei gruppi compravano in primis per foto e poster e in secondo luogo per interviste e recensioni. Sì, perché senza dubbio qualcuno che leggeva, e anche abbastanza attentamente, c'era.
Poi arrivarono gli anni novanta, e finirono per portare un mutamento strutturale in alcune di quelle che erano state le riviste "classiche". Soffrirono  di un calo nel finananziamento di stato all'editoria e alla distribuzione ( qualcuno si ricorderà il venerdì nero della lira e la crisi economica del 92). La risposta fu un taglio dei costi e conseguentemente l'ingresso di collaboratori che scrivevano gratis et amore dei pur di avere il materiale promozionale dei gruppi e delle case discografiche.Volevate sapere quando è germinata la sottocultura delle webzine metal dove nei fatti non un gruppo viene stroncato e si parla praticamente di qualunque cane tiri  fuori un CD? Eccovi serviti.

E ora veniamo al materiale d'archivio:
Courtesy of Manuel Toedem

Ebbene sì, stroncai quello che ora è piazzato nella lista dei dieci migliori album black metal di sempre. Non è che non lo abbia capito. Non condividevo allora, non condivido ora. Non era roba per me, per motivi già spiegati,
Magari non avrei dovuto recensirlo io, ma si trattava di scelte redazionali, cioè non mie.
Ma aggiungiamo una considerazione sulla formazione del gusto. Per esperienza so che se cresci mangiando polli di batteria nel momento in cui ti propongono un pollo ruspante quello non ti piace (troppo duro o troppo saporito etc). Per una decina d'anni chi stava crescendo col metal cresceva col black, col death, col grind: a parte qualche eccezione negli anni 90 erano generi derivativi, forgiati su cliché sonori. Non è che la cosa alla fine abbia avuto qualche conseguenza?

domenica 13 marzo 2016

1986 - thrash, hardcore, crossover, il trentennale venerdì ore 19 www.garageradio.it

Questa metà del decennio è ricca di trentennali. Dopo il 1985, siamo al 1986, l'anno in cui, secondo Steven Blush, l'hardcore americano sarebbe finito. Affermazione discutibile, e ampiamente discussa.
Per quel che riguarda il thrash metal personalmente fui tra quelli che rimase senza parole ascoltando "Reign in blood", ma anche mettendo nel mangianastri una cassetta su cui mi avevano registrato "Darkness Descends" dei Dark Angel."Master Of Puppets" vedeva l'apice dei Metallica: disco storico, Hetfield e Burton che in quel periodo sfoggiano magliette dei Misfits, Pushead reclutato per occuparsi della grafica delle t-shirt.
Tra le uscite minori mi colpì il debutto dei Detente: copertina e testi da disco punk, il chitarrista che nelle poche foto che giravano aveva magliette di MDC e Subhumans, la voce tormentata di una vocalist tormentata (Dawn Crosby), che finirà pochi anni dopo una vita fondamentalmente disperata.
Ho fatto una lista dei dischi di quell'anno che sono rimasti nella mia memoria, con un poco di aiuto da parte di google.
Paragonatela ai dischi che vi ricordate usciti nel 1996 e nel 2006. Probabilmente troverete il confronto impietoso, specie per quel che riguarda i debutti su lp.


Slayer "Reign In Blood"
Metallica "Master Of Puppets"
Dark Angel "Darkness Descends"
Detente "Recognize no authority"
Voivod "Rrröööaaarrr "
Kreator "Pleasure to Kill"
Megadeth "Peace sells but who's buying""
Nuclear Assault "Game Over"
Agent Steel "Mad Locust Rising"
Cryptic Salughter "Convicted"
Attitude Adjustement "American Paranoia"
Septic Death "Now that I Have the attention what do I do with it?"
Poison Idea "Kings of punk"
Verbal Abuse "VA rocks your liver"
Youth of Today "Break down the walls"
Crumbsuckers "Life Of Dreams"
Ludichrist ""Immaculate Deception"
Cro Mags "The Age Of Quarrel"
Murphy's Law ST
Agnostic Front "Cause For Alarm"
Carnivore "Retaliation"
Adrenalin OD "Humungousfungusamongus"
SNFU "If you swear you'll catch no fish"
Nomeansno "Sex Mad"
Victims Family "Voltage and violets"
Gang Green "Another wasted night"
Negazione "Lo Spirito Continua"
Cheetah Chrome Motherfuckers "Into the void"
Kina" Cercando"
BGK "Nothing can go wrogn!"
Dag Nasty "Can I Say"
D.I. "Horse bites, dog cries"
Samhain "November coming fire"

Era una delle ultime stagioni irripetibili, del resto...

Addendum


Negli anni i Metallica hanno fatto la fine nota a tutti. All'epoca le cose erano leggermente diverse. Considerate che Pushead, il loro grafico, era anche la voce dei Septic Death e il fondatore della Pusmort Records (nella lista sopra Septic Death, Poison Idea e Attitude Adjustement escono su Pusmort - che l'anno prima aveva fatto uscire "Sounds Of Nature" dei Christ On Parade ). Nel Damage Inc Tour 86 in UK aprivano per i Metallica gli Anthrax.
Un paio di amici miei quell'estate si fecero un giro in Inghilterra.
Tornarono raccontando di essere andati in club a vedere il poco pubblicizzato show di tali Damage Inc. (ovviamente i Metallica in incognito). Locale piccolo, pit selvaggio, uno dei miei amici viene travolto da un animale che poga in modo particolamente violento e finisce per terra. Il bastardo lo aiuta a rialzarsi e lui si accorge che è Scott Ian...
Qui c'è il report di un gig a Manchester nel settembre 86.Il 27 di quel mese l'incidente e la morte di Cliff Burton.



mercoledì 9 marzo 2016

Live Report - Sick Of It All, The Cage, Livorno, 8 marzo 2016

Ed eccoci al tour del trentennale dei Sick Of It All.
Prima di passare al live report due parole sulla band e la sua carriera (eh, sì, carriera) vanno spese. Agli inizi vennero accusati di "selling out" solo perché il loro primo lp, "Blood sweat and no tears" (1989), uscito su In Effect (una indie del tutto paragonabile a Revelation, ma con una strategia di distribuzione più intensiva) si trovava pure nei supermercati. Il "processo radiofonico" intentato contro di loro dai Born Against vedeva dei ragazzi della classe media molto radicali e ideologizzati accusare di autocensura a fini commerciali dei tipi della working class (dentro la scena da più tempo di loro)  - dinamica tipica di certo elitismo di sinistra a cui, sotto sotto, ma neanche tanto, il popolo non piace (1)
Ora il fatto è che i SOIA non sono mai venuti meno alle loro due principali caratteristiche musicali: rabbia e aggressione. E hanno cominciato a dare il meglio di sé col loro debutto su major, "Scratch the surface". Col contratto su major i fratelli Koller si sono comprati la casa e sono andati avanti a fare esattamente le stesse cose, senza smuoversi di un millimetro, anzi manifestando di non essersi sganciati dalle radici punk dell'hc, da quando mettevano su "We stand alone" (1991) una cover di "Betray" dei Minor Threat. Quando Lou Koller cantava "In the underground integrity lies within" non solo era credibile, era vero. Il fatto che siano vissuti di hardcore e continuino a farlo non sminuisce minimamente la loro storia. Negli anni di gruppi che si svendono per ottenere una carriera da musicisti se ne sono visti tanti. Forse è il fatto che loro abbiano avuto la carriera senza svendersi che ha messo a disagio molti.
L'altra cosa curiosa è che i SOIA dai novanta in poi sono diventati di fatto l'incarnazione di NYHC senza aver quasi niente a che fare con quello che era diventato il sound dei gruppi NYHC in quegli anni.
Avviandosi verso l'età pensionabile, nel 2014 sono usciti con un ultimo disco impeccabile ("Last Act Of Defiance") in cui ben riassumono tutta la loro storia con poche parole: born to rock on the road less travelled.

(1) La vicenda è ampiamente raccontata in NYHC di Tony Rettman


Il concerto


Arrivo in ritardo e mi perdo i Crowned Kings (la cosa non mi turba proprio). E' La prima volta che metto piede al The Cage. Bell'ambiente, ma la combinazione barriere più palco alto non è l'ideale per un concerto hc.
I Broken Teeth me li becco tutti, dall'inizio alla fine. Giovani, provenienza Leeds-Manchester, molto metal, 6 accordi, 4 ritmi, 2 tipi di vocals scandite ( lente e veloci) per circa 40 minuti. Quando il ragazzo che canta parla col pubblico, tra accento e riverbero, afferro si e no la metà di quel che dice.
Per carità, set compatto che provoca sporadiche reazioni nel pubblico, ma questo è. Sarò antico, ma in materia di metal esigo il guitar hero e in materia di hc voglio sentire il punk.
Questi ragazzi hanno la bellezza di 15.000 "mi piace" e spiccioli su facebook. Se nel Regno Unito piace l'hc metallizzato, gli Slander col loro crossover farebbero strage (e insegnerebbero alla nuova generazione UKHC "come si fa").
Quando i Sick Of It All entrano in scena, attaccando con "Take the night off" , il pubblico (non moltissimo) esplode in un grido, molti cantano il pezzo e alla fine quasi tutti ripetono in coro "We celebrate that we don't give a fuck" col dito medio alzato. A ruota segue "Road less travelled" e via così. Lou Koller spiega che in questo tour del trentennale la scaletta è fatta dei pezzi più nuovi e di "some old shit".  E infatti vengono ripercorsi i trent'anni di storia dei SOIA, da "Friends like you" a "DNC".
Quando non canta, Lou Koller è un frontman sorridente e rilassato che cerca continuamente il dialogo col pubblico, esprime leggero disappunto per una discreta area di pavimento vuoto davanti al palco, stimola la reazione dela gente. Suo fratello Pete continua a muoversi senza posa sul palco, saltando e sbattendosi.
A un certo punto Lou fa dividere il pubblico sotto il palco in due gruppi, uno a destra, uno a sinistra (è chiaro dove vuole andare a parare: un wall of death su scala ridotta). Un tipo rimane solo, in mezzo al dance floor. Lou lo guarda stupito e gli dice "Sei sicuro di voler restare proprio lì?!?". Il mini wall of death ha luogo e si va avanti (tra gli altri pezzi "Scratch the surface" , "Good lookin' out" , "Us Vs. them" ). Poi Lou annuncia "Step down", diversa gente viene fatta salire sul palco, arrivano a cantare in coro e a ballare pure i roadie - e anche una bambina bionda sui dieci anni, pantaloni mimetici e maglietta degli Helmet, che salta per tutto il tempo del pezzo. I pogatori non sono moltissimi, ma compensano al numero ridotto con l'intensità. Così che dopo essere arrivati alla fine dell'ultimo pezzo della scaletta ("Uprising Nation"!), i SOIA concedono ripetuti bis.
Gran bello show, quel che un concerto hc dovrebbe essere. L'atmosfera creata da fratelli Koller e soci mi ha rievocato quella di altri concerti della old school di NY (Murphy's Law, circa 1989, non saprei dire precisamente il motivo). Una cosa è chiara: i SOIA dopo 30 anni sui palchi  (e avviandosi verso i 50 di età) sono ancora lì per pura passione. Molto professionali, ma estremamente divertenti e divertiti (che differenza rispetto ai rifondati Poison Idea, almeno rispetto a quando li ho visti io...).
Chi non c'era si è perso qualcosa.


(foto serie, non come le mie, le trovate su italyrocklive )


E ora veniamo alle note dolenti. D'accordo, un concerto di martedì sera non è cosa da farsi (ma a Milano il giorno prima c'era il pienone). D'accordo, i gruppi di supporto non invogliavano granché. Ma erano anni che da queste parti non si vedeva un concerto hc di questo livello, e pare che tutto quello che la nostra zona ha da offrire siano due o tre decine di punk (magari venuti da fuori, tra cui qualche crustie - e non tutti impegnati sul dance floor), più pubblico "regolare" a riempire per due terzi il Cage. Non un metallaro, neanche uno. Il che conferma che in zona la scena punk/hc è talmente rarefatta da risultare inesistente (più gruppi punk che pubblico per i concerti?). E che non c'è da far affidamento sui fan del metal per un concerto hc (pure dei SOIA, che hanno frequentato festival metal). Non che non lo sapessi, che rispetto a 30 anni fa la zona è desertificata, ma questa è la prova provata.

domenica 6 marzo 2016

Speciale HC italiano - Ospite Dezo (A New Scar, Oath, Spavaldery) Venerdì 11 marzo ore 19 www.garageradio.it

Venerdì ci sarà in collegamento Dezo (A New Scar) con cui si parlerà, oltre che del gruppo, della scena friulana e di A Rotten Night, che ha da poco visto la sua ultima edizione. Se non lo sapete A New Scar sono un gruppo ferocemente nichilista nei testi, nello spirito di una certa old school italiana (quella orientata verso il D-beat) . Il loro motto è "Zero tecnica, solo impatto". Il che potrebbe richiamare "Caos, non musica" (Wretched). A proposito mi viene in mente quel che dice un mio amico, che all'epoca tra quelli che volevano rifare i Discharge c'erano i Wretched, che non sapevano suonare, e gli Eu's Arse, che invece li rifacevano bene, e questo costituiva un handicap...(cit. Torre)
Gli Eu's Arse c'entrano, nel discorso, perché in A New Scar alla batteria c'è Stefano Bonanni (Upset Noise, Eu's Arse). E al basso troviamo Don Diego (Yes, We Kill/ex Impact). Il che probabilmente da una parte fa di A New Scar il primo nuovo gruppo multigenerazionale dell'hc italiano, dall'altra "smaschera" il loro motto come un artificio, una dichiarazione di fedeltà ad un certo tipo di sound, perché in realtà le capacità tecniche ci sono, eccome.
All'attivo hanno una musicassetta con 7 brani e uno split con gli Warfare (con due brani dalla musicassetta). E si sono beccati la calorosa approvazione di Maximum Rock n Roll. Gli anni 80 sono finiti 26 anni fa? Who cares?
Quanti lamentano la mitizzazione degli anni 80 forse troveranno questo progetto nostalgico o revivalista. Personalmente lo trovo un bel contributo alla diversità sonora dell'hc, che anche in Italia, oggi, continua ad essere pesantemente metallizzato...