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lunedì 14 settembre 2015

Il declino della cività occidentale (visto con gli occhi di oggi) - Venerdì 18 settembre ore 21 www.garageradio.it

Ho perso il conto delle volte che mi sono rivisto "The decline of western civilation" e non mi ricordo quando è stata la prima, anche sono pronto a scommettere che sia stato a metà anni 80. Ai tempi il pacchetto classico era costituito dal primo Declino, "Suburbia" e "Repo Man" (che poteva vantare i Circle Jerks non solo nella colonna sonora, almeno in parte....).. Se vi guardate ora per la prima volta il Declino e vi ricordate di aver visto gente vestita in quel modo, o con quei tagli capelli, non c'è verso: avete più di 45 anni. Il film scatta un'istantanea (losangelena) in cui il punk della precedente ondata (X, Catholic Discipline, Bags) gode di ottima salute e convive con l'hardcore appena nato (Germs, Fear, Black Flag, Circle Jerks). E' la testimonianza di uno snodo epocale in cui ancora il pubblico sputa sulle band e sotto il palco c'è il pogo (saltare su e giù a coppie) e non è arrivata la slam dance, o moshing che dir si voglia.
Fa un certo effetto vedere Keith Morris, Greg Ginn, Greg Hetson nei loro venti (e Lee Ving nei suoi trenta), dopo che ci siamo abituati ormai al loro aspetto attuale. Mentre di Lee Ving continuo ad avere l'immagine che da di sé ne "Il Declino", Morris ormai mi sono abituato a vederlo con dread e occhialini. Del resto sono passati 35 anni, che è letteralmente una mezza vita. Una cosa è sicura: nessuno allora si immaginava su un palco passati i 40 (o anche i 30, volendo): "I don't wanna live/ to be thirty-four/ I don't wanna die/ in a nuclear war", ricordate?


Locandina significativa per titolo e gruppi

Dangerhouse fu l'etichetta indipendente che fece uscire molti singoli della prima ondata del punk californinano, tra cui gli X, e il suo catalogo, raccolto alla fine degli 80 in due lp da Frontier, è un buon complemento al film della Spheeries per farsi un quadro del periodo.
In larga parte dimenticati, voglio ricordare tra i componenti della prima ondata del punk losangeleno gli Angry Samoans. Avevano un'energia e uno stile che li distingueva e una irrefrenabile scorrettezza politica che fu causa della difficile vita della band. Scrissero un pezzo contro Rodney Bingenheimer, con testi al vetriolo, a titolo "Get Off The Air"

"Get off the air, get off the air
You pathetic male groupie, you don't impress me
Get off the air, you fucking square
You're just a joke as far as I can see"

Il risultato fu che furono banditi dai maggiori cliub e dalle maggiori stazioni radio di L.A. (il che, come potete immaginare, fu un discreto problema).
Ancora una volta viene da rflettere sulla velocità dei cambiamenti di allora. Tra il punk del 77 e l'hardcore (sia in California che nel Regno Unito) ci sono più o meno due anni, e nel frattempo sono già venuti fuori il postpunk e il death rock. Una prolificità creativa del tutto impensabile dagli anni novanta in poi, quando a proliferare sono state le etichette di genere più che le nuove forme musicali.vere e prioprie.



La scaletta:
Nei primissimi 80 le due culture, punk e metal, avevano gnuna i propri santini, e i punti di contatto erano ridotti a uno (i Motorhead). Per il metal si trattava di Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, per il punk di MC5, Stooges, Dead Boys, Ramones. La scaletta percorrerà gli anni settanta  dagli Stooges alla Los Angeles del 79-80 e dintorni.



The Deline of Western Civilisation by Friday Extreme Rock Adventures on Mixcloud

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