Certo non erano mancate le hit storiche, da House Of The Rising Sun a We gotta get out of this place, ma la loro prova (un entusiasmante concerto R&B) si era snodata su standard classici , da I put a spell on you di Screamin Jay Hawkins a Sweet Home Chicago. Passando per Can I Get A Witness.
Ian Gilllan, 1967 |
The Javelins erano stati il gruppo di Gillan ai tempi del brit blues e della swinging London. Non erano mai arrivati ad incidere, all'epoca. Can I Get A Witness ricomparirà in Who Cares di Ian Gillan & Tony Iommi nel 2012. I Javelins avevano in repertorio anche Love Potion n°9 , sfornata da The Searchers nel 1963. Ovvero esattamente la cover a cui MCA affidò il rilancio dei Tygers Of Pan Tang nel periodo Deverril-Sykes, facendogli ritrovare le chart che il gruppo non aveva più visto dopo Wild Cat.
Ma lo stesso Gillan (il monicker) è legato a doppio filo con le vicende dalla NWOBHM e quindi del periodo più classico dell'heavy metal, che all'incirca coincide con l'arco della sua esistenza (1978-82), repertorio in parte rievocato Gillan's Inn (2006) e poi riprosto da Live in Anheim (2008), inciso da un concerto alla House Of Blues tenutosi nel 2006. E a sessantuno anni suonati l'uomo dai "legendary shrieks" se la cavava così...
Del debito col blues della NWOBHM ho già parlato in passato (ormai tre anni fa, qua ) e chiaccherandone col bluesman ufficiale di Garage Radio mi sono reso conto che questi rapporti tra blues e heavy metal sono del tutto ignoti, dal suo lato...
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