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lunedì 9 gennaio 2017

HC italiano anni ottanta (ed altro) - con Alessandro Paolucci (Testemarce, Raw Power, Rebel Devil) e Antonio Cecchi, venerdì 13 gennaio ore 20.30 www.garageradio.it

Tra i cliché più triti degli intervistatori italiani alle prese con gruppi stranieri c'è la famosa domanda "Conoscete gruppi italiani?".
Personalmente l'ho posta un'unica volta in vita mia. Intervistai Alex Skolnick e Eric Peterson alla fine della data  reggiana Testament/Anthrax del settembre '87 e, verso la fine, la posi.
La risposta fu un "noooo" abbastanza scocciato con allegati stanchi scuotimenti di testa e spalle alzate.
"Neanche i Raw Power?" chiesi. Skolnick riacquistò tono all'improvviso per ribattere con forza "Ma i Raw Power sono di San Francisco!". Al che che spiegai ai due giovani chitarristi presi in contropiede che in realtà i Raw Power provenivano da un paesone poco distante da lì.
Credo sia capitato anche il contrario, cioè che un intervistatore abbia fatto la domanda a un gruppo yankee, abbia avuto "Raw Power" come risposta e che sia stato lui a non sapere chi fossero...
Questo per dire che non solo sono il gruppo HC italiano più longevo (anche se dopo la scomparsa di Giuseppe Codeluppi ovviamente le cose non possono più essere le stesse), ma in assoluto quello più noto in USA. Tra l'altro amato, come si sarà capito dall'aneddoto iniziale, dalla gente della scena thrash della Bay Area: non è un caso se una loro registrazione (pessima) è stata comunque inserita in "Eastern Front 3 - Live at Ruthie's Inn", assieme a DRI, Sentinel Beast, Legacy (cioè i futuri Testament), Blind Illusion, Death Angel, Vio-lence, Heathen, Forbidden Evil, Sacrilege BC e via dicendo.
E tutto principalmente grazie all'intensa attività live oltreoceano e a "Screams from the gutter", un disco che è stato importante tanto per l'hc italiano quanto per il crossover: 40.000 copie vendute tramite il circuito indipendente - in buona parte comprate anche dai thrashers della prima ora  Perché furono probabilmente il primo gruppo hc italiano a piacere a quella nuova mandata di metallari? Facile: velocità, energia, aggressione, ma anche, come si dice, musicianship. Se Giuseppe, detto Paco, era il motore e l'anima del gruppo, Davide era un autentico guitar hero e Helder il classico batterista tellurico che usava la doppia cassa  (e pure il campanaccio, che per molti è uno dei fingerprint dell'hc italano dell'epoca) - e si sa, il saper suonare era uno dei criteri cardine di giudizio per qualsiasi metallaro, nei primi anni ottanta.
I Raw Power sul retro copertina di "Mine To Kill", a destra Alessandro Paolucci
Sul versante hc, in Italia ai tempi gli hanno fracassato i testicoli per via del cantato in inglese, ma alla fine "State Oppression" è diventata comunque uno dei brani più citati per rappresentare l'hc italiano anni 80.
Raw Power e CCM hanno fatto parecchia strada assieme, come è raccontato in "No More Pain", e quindi venerdì avrò ospiti in studio Alessandro Paolucci (che fu basso dei Raw Power negli anni ruggenti) e Antonio Cecchi, sempre benvenuto a FERA.

2 commenti:

  1. Testament/anthrax credo che furono a Reggio Emilia non a Modena.

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  2. E credi bene, la memoria fa brutti scherzi. Grazie per avermelo fattp notare, correggo

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