La seconda edizione della Notte di Contempo, al Flog, ha visto l'auditorium pieno. Io ero lì solo per Dish Is Nein, il mio interesse a priori per quel che li precedeva era nullo. ma devo dire che la noia è stata interrotta da una versione "assai poco gaia", come direbbe una signora che conosco, di Fox On the Run degli Sweet, offerta dai Garcon Fatal e da un power trio di ragazzi romani. Se te li anticipano come Zep, Free e Steppenwolf difficile non immaginarsi una versione capitolina dei Greta Van Fleet forse più stoner. E invece i Life In The Woods trasudano blues vero, e hanno messo in scaletta una loro versione di Man Of Constant Sorrow. La voce c'è, la chitarra pure, la batteria è pestatissima. Molto 70-71, di Zep non ho sentito gran che, più Free-Trapeze, direi.
Quando finalmente sono arrivati sul palco, i Dish Is Nein hanno tirato su il loro set, perfetto, con quasi tutti i brani dell'EP, più Militia e una rielaborazione della versione Discliplinatha di Up Patriots To Arms.
L'EP di Dish Is Nein per quel che mi riguarda è stata LA uscita del 2018. Purtroppo non sono riuscito ad intervistarli un anno fa, ma ho rimediato nel pomeriggio prima del concerto, dopo il loro soundcheck.
30 anni e un pugno di mesi da quando recensii Abbiamo Pazientato 40 anni su Metal Shock concludendo all'incirca "questi sono fasci", dopodiché mi arrivò una telefonata di Dario Parisini, "Dobbiamo spiegarci, intervistaci". Mi ha fatto piacere scoprire che se ne ricordava.
Comunque ne è venuta fuori una chiaccherata di 20 minuti, e forse un po' diversa dalle varie interviste finora uscite
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