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sabato 14 novembre 2015

Il crepuscolo della NWOBHM - venerdì 20 novembre ore 19 www.garageradio.it

Tra le varie etichette nate sull'onda della NWOBHM quella più tardiva fu La Ebony records. Pochi fondi a disposizione, primi dischi fatti uscire nell'82, non era nella migliore delle posizioni per far uscire gli ultimi classici dell'ondata del nuovo metal britannico. Nondimeno mise a segno una terna di bei colpi: nella seconda compilation che fece uscire, "Metallic Storm" (1982), c'erano i Mercyful Fate, per la prima volta su vinile con "Black Funeral"; e mise sotto contratto i Savage facendo uscire, nell'83 il loro primo album, "Loose 'N Lethal", contenente  "Let it loose", la cui cover era stata inserita dai Metallica nei loro primissimi set ( è sul demo  "Whiskey audition tape"). Fece anche debuttare su lp i Grim Reaper con "See you in hell" (1984), l'ultimo vero classico minore della NWOBHM.
Il resto del catalogo Ebony fu costruito con band di secondo-terzo piano come gli Chateaux e "metal by numbers", come si dice.
Curiosamente, nonostante i budget risicati, le copertine dei suoi vinili di punta furono di qualità abbastanza alta, anche rispetto ad altre e più blasonate indies del periodo (pernsate alle copertine dei dischi Neat, per fare un esempio, o peggio ancora a quelle della Heavy Metal Records).
I piccoli budget vengono collegati al timbro abbastanza lo-fi dei dischi Ebony che finirà per farli sembrare più in linea col sound associato ai primi gruppi della NWOBHM - questo mentre diverse band inglesi si stavano orientando su produzioni più scintillanti (almeno nelle intenzioni) e su un approccio più melodico, magari con tanto di cori armonizzati, quelle harmonies tanto disprezzate da Jess Cox quando era nei Tygers of Pan Tang (vedere Tokyo Blade, per esempio, o Heavy Pettin') - del resto era uscito "Pyromania" dei Def Leppard, e stava arrivando l'invasione americana.


"See you in Hell"  uscì in un periodo in cui da una parte certi suoni avevano trovato già da un paio di anni una nuova patria negli USA, e dall'altra il thrash era ormai qualcosa di ben affermato e in crescita (con le uscite di Metallica, Anthrax, Slayer, Voivod etc).
E sopratutto in quel periodo il mainstream del rock "duro" (in questo caso le virgolette sono d'obbligo) veniva preso d'assalto da un esercito di bambolotti dalle permanenti voluminose, vestiti di straccetti colorati, usciti dal Sunset Strip - un esercito che poteva vantare in suo appoggio la devastante potenza di fuoco mediatica di MTV.
I Grim Reaper fecero uscire un altro disco su Ebony, per poi nell'87 approdare direttamente su RCA (che aveva distribuito gli altri due album). Ma ormai non era più aria.


Steve Grimmet, il vocalist, raggiungerà gli Onslaught, gruppo dal tempismo ai limiti del grottesco: partiti come band metal-punk, passano a un thrash con test satanici e debuttano nel 1985 con "Power from
hell". E, all'epoca, risultò chiaro che il Regno Unito non era terra buona per il nuovo genere (lo facevano meglio non solo gli americani, ma anche i canadesi, i tedeschi, gli svizzeri....). Anche perché in Inghilterra la "next thing", quanto a roba pesa,  saranno il grind, il primo crust, il metal gotico dei gruppi Peaceville. Mentre il resto della musica estrema inglese va verso le posizioni da cui sono partiti loro, gli Onslaught proveranno a clonare gli Slayer e poi a inserire Grimmet alla voce. Niente da fare, tanto che Grimmet metterà su i Lionsheart, gruppo che nei primi novanta si metterà a flirtare con sonorità un po' bluesy, un po' americane, un po' alla Whitesnake del 1987. Ma anche lì siamo fuori tempo massimo (escono nel 92). E la storia com'è andata a finire? Ma ovviamente con una reunion dei Grim Reaper (in realtà del gruppo originario c'è rimasto solo Grimmet), tutt'ora in corso...

Per chi se li fosse persi, i precedenti post sulla NWOBHM sono qui, qui e qui.



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