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mercoledì 10 dicembre 2014

New Wave Of British Heavy Metal - Venerdì 13 dicembre www.garageradio.it

Se in campo metal esiste un periodo universalmente mitizzato è quello della NWOBHM. Da ragazzetto, nella povertà di informazione dei primissimi anni 80, quel che sapevo era che nel decennio precedente c'era stato l'hard rock e poi era arrivato l'heavy metal con Judas Priest, Motorhead, Saxon, Iron Maiden. E che l'Inghilterra era la madrepatria del nuovo genere.
Poi la frequentazione della stampa musicale estera mi chiarì un poco le cose, e da una decina di anni a questa parte perlomeno una buona dose di documentari ha spiegato il tutto per filo e per segno: Neal Kay al Bandwagon Heavy Metal Soundhouse, Geoff Barton su Sounds, Steve Harris che porta a Kay una copia del primo demo degli Iron Maiden, il "movimento" come invenzione della stampa, e via dicendo.
Questo è un brano di un programma TV inglese dell'epoca, e noterete che la faccenda delle chitarre di cartone è centrale:




Un documentario trasmesso da VH1 nel 2006 ("Heavy: the story of metal",  globalmente MTV oriented) è a quanto ne so io l'unico al momento sottotitolato in italiano (lo trovate su youtube). L'ottimo lavoro di Sam Dunn, "Metal Evolution", del 2011, nell'episodio dedicato alla NWOBHM glissa elegantemente sulle chitarre di cartone: Dunn si preccupa piuttosto di uscire dal folklore e di mettere l'accento sui rapporti delle band NWOBHM col punk, dando occasione a Steve Harris e Dennis Stratton per ribadire il loro totale disgusto, ma riportando anche posizioni decisamente diverse di Biff Byford (a cui era piaciuto molto "Never mind the bollocks") e sopratutto considerazioni molto più articolate di Brian Tatler dei Diamond Head


Brian Tatler: "Mi piaceva il punk, sentivo che era molto importante per la scena musicale. Credo che abbia fatto piazza pulita dei rami secchi. Sembrava che i gruppi prog fossero fuori controllo, tipo gli Yes, sfornavano album doppi e tripli, se volevi vedere quei gruppi potevi solo andare a Wembley, erano come dei di altri pianeti, non pareva che tu potessi neanche respirare la stessa aria dei Led Zeppelin. Ma da un momento all'altro ora potevi andare a vedere un gruppo punk in un club e c'era l'eccitazione, l'energia, credo che abbia dato a migliaia di ragazzi l'idea che potevi iniziare a fare la tua musica e prenderti una chitarra, invece che avere questi increbili punti di riferimento tipo Deep Purple improvvisamente potevi suonare la chitarra come Steve Jones dei Sex Pistols"
(A proposito dei rapporti tra metal e punk all'epoca, nell'età del web 2.0 vengono fuori cose interessanti, tra cui i Discharge che postano su facebook video di gruppi che li hanno influenzati: Per Tezz "Symptom of the Universe" dei Black Sabbath, per Bones gli Iron Maiden pre Dickinson....)

Tra le cose più notevoli del documentario di Dunn ci sono le interviste ai Def Leppard

Phil Collen:" Credo che l'intera differenza (tra loro e i gruppi NWOBHM, NdT) fosse nel farsi una doccia. Nei Def Leppard ci facevamo la doccia. E quindi è la pulizia, il taglio pulito....la maggior parte dei ragazzi (dei gruppi NWOBHM, NdT) portavano giacche di pelle, capelli unti, e whoooom (mimando un guitar shredding)... molto working class." (Ah, la spocchia dei glam rockers...)


Joe Elliot: "L'unica cosa che ricordo è di aver cercato disperatamente di non farne parte (della NWOBHM, NdT)..l'Hard rock comprende una moltitudine di gruppi, dai Van Halen ai Kinks. New Wave Of British Heavy Metal in primo luogo ti lega all'essere britannico, e poi sulla stampa maistream si diceva che i gruppi heavy metal erano stupidi".

Sul fronte esattamente opposto a quello dei Leppard, Jess Cox, primo frontman dei Tygers of Pan Tang: (queste non ve le traduco, sono troppo belle in originale)

Jess Cox: "Harmonies?!?! We're an english metal band! We don't do harmonies!"(a proposito della richiesta da parte dell'etichetta discografica di inserire cori armonizzati in "Wild Cat")

E a proposito del look:
Jess Cox: "You know..... denim, leather....... and spandex, sadly...."

In effetti non è che la faccenda delle chitarre di cartone ti facesse apparire particolarmente intelligente, ma in Inghilterra era talmente legata al fenomeno musicale da arrivare tra l'altro fin qua (oltre che, per esempio, nel video ufficiale di Living after midnight dei Judas Priest):



(Qua c'è un'intervista a Bruce Dickinson in cui parla delle genesi del cortometraggio e di come una sua parte finì dentro Incubus)

Ultimi contributi, Iron Maiden live 1980 al Marquee e gli Holocaust dal vivo nel 1981. I video rendono bene quella che era ll'atmosfera dell'epoca lontano dall'Hammersmith e dalle arene di Reading e Castle Donington.



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