header

header

lunedì 25 maggio 2015

Varie ed eventuali, e soprattutto metal - Venerdì' 5 Giugno ore 21 www.garageradio.it

ANNUNCIO: la puntata, originariamente programmata per il 29 maggio, è stata spostata al 5 giugno a causa di problemi tecnici in radio.

Punto primo: La radio 
Per quel che a voi può interessare (a me interessa, ovviamente), garageradio.it è stata sfrattata, ma grazie al lavoro della Zia non è destinata a tornare nel garage da cui è partita, e ha trovato un'altra sede - presso la sala prove "Note al Vento" (e quindi ad Antonio Dovico, il titolare, va anche il mio personale e sentito ringraziamento - magari pure il vostro?). Confido che là ci troveremo benone, di sicuro meglio che al "Music Park" di Bientina con la sua nuova e "migliorata" gestione. Il rischio è stato comunque quello di vedere per la seconda volta nella mia vita la fine di una radio che mi coinvolgeva. Ma tutto è bene quel che finisce bene.
Quindi onore, e di nuovo onore al merito di Zio Rock Dj e Silvia la Zia (al secolo Daniele e Silvia) che si sono sbattuti per mantenere in vita una creatura che se pure loro (che l'hanno fatta nascere) è diventata casa di molti.

Punto secondo: la musica di FERA di Venerdi 29.
Sarà metal, sarà pesante, sarà roba recente e recentissima. E riguarderà in parte il revivalismo nel metal I revival nel rock sono una costante ciclica, almeno a partire dagli anni 80. Il rinnovato interesse per sound dei seventies. hard rock e blues della fine di quel decennio ne è un valido esempio. L'inizio dello stoner ha pure quello avuto un certo sapore revivalistico. Ma nel nuovo millennio le cose si sono fatte un poco diverse. Basti pensare ai The Sword (tasso Black Sabbath nel sangue 99%), o al sound ricercatamente fine 60 dei Wolfmother.
A proprosito di Wolfmother, imperdibile, se non ve lo siete già visto, questo video di Mike Patton:

Nel metal c'è stato un thrash revival, e più o meno in corso abbiamo revival del glam, del sound NWOBHM e addirittura del Nu Metal. Insomma, pare che le "next things" siano in realtà quelle di ieri, o di ieri l'altro.
Comunque ho scoperto (tardivamente) che il variegato revival degli eighties ha diversi esponenti in Italia. Ovviamente alcuni gruppi sono buoni, altri meno buoni. Alcuni di quelli buoni saranno nella mia scaletta di venerdì.

Punto terzo: ancora sulla scaletta, in stile Dagospia
Quale gruppo extreme metal da due dischi sta scalando la chart heatseeker, US indie e US hard rock di Billboard, mirando ad essere "the coolest metal band around" col suo prossimo lp?
Quale gruppo di veterani italiani da sempre va dicendo di essere influenzato da Razor e Exciter, e lo dimostra coi fatti?
Chi è la vocalist con un monumentale passato nel punk underground tra 80 e 90 che si sta riproponendo come basso e voce in un brutale trio sludge-doom?
Quale meta-gruppo dedito ad un meta-genere festeggerà l'anno prossimo i dieci anni di attivià?

Punto quarto: fatevi un giro su yourscenesucks 





mercoledì 13 maggio 2015

Ancora New Wave Of British Heavy Metal (e dintorni) - venerdì 15 maggio ore 21 www.garageradio.it

Appunti in ordine sparso su un tema già trattato qui e qui, e sui cui sicuramente tornerò.
Per chi fosse davvero interessato all'argomento NWOBHM "Suzie Smiled" di John Tucker è un libro molto piacevole, anche se alle volte la minuziosità della narrazione delle vicende di alcuni gruppi non esattamente di primo piano risulta un po' pesante. Comunque vi traduco un paio di pezzi significativi...

"L'inizio della NWOBHM coincide quasi esattamente con l'inizio del governo di Margaret Thatcher allorché i conservatori buttarono fuori i laburisti al potere il 4 maggio 1979, scambiando un periodo di decrescita industriale e caos economico con un altro "

"Benché questo libro non tratti di politica, è un fatto che un nuovo governo con una fede ottusa e dogmatica nel libero mercato provocò un massiccio aumento della disoccupazione nei primi anni 80. Dagli 1.5 milioni di disoccupati dell'aprile 1980, il totale salì a 1.9 milioni in luglio (la cifra più alta dal 1936) ed arrivò a 2.5 milioni nell'aprile 1981, per stabilire il nuovo record di 3.224,715 unità nel febbraio 1983. Il governo finalmente capì che doveva fare qualcosa al riguardo della spirale della disoccupazione e la soluzione riguardò il modo in cui i dati venivano calcolati, riducendo il totale in modo considerevole con un tratto di penna. Era difficile trovare un lavoro decente, specialmente nelle città industriali dove la disoccupazione cresceva esponenzialmente. Lo sport era un modo per uscire dalla massa dei disoccupati, un altro modo era la musica." (Un qualcosa di questo quadro dovrebbe risultarvi piuttosto familiare....)

I Trust, pur essendo francesi, erano di casa in Inghilterra in quegli anni (ai tempi di "Marche ou Crève" avevano alla batteria tale Nicko Mcbrain) e immortalarono la situazione in "Misère", con il coro "Angleterre, Angleterre, Thatcher te coute cher, Angleterre, Angleterre, sur tes murs se lit la misère" (Inghilterra, Inghilterra, Thatcher ti costa cara, Inghilterra, Inghilterra, sui tuoi muri si legge la miseria), mettendo insieme l'avvicendarsi della nuova ondata di rocker, la repressione in Irlanda del nord e altri aspetti del periodo. Ovviamente i più accaniti avversari della Thatcher non si trovavano in campo metal. I Motorhead avevano ispirato una nuova evoluzione in senso hardcore del punk inglese ed erano nati i Discharge, seguiti da GBH, Exploited, Varukers (si, ok, non si possono non citare Crass e Conflict ma decisamente non fanno parte del mio bagaglio). (1)

Ma chiaramente non c'erano solo i gruppi nuovi, nel 79-82, anzi...
Jeff Cox (ex Tygers of Pan Tang): "I gruppi che avremmo dovuto spazzar via, i Priest, gli UFO e chiunque altro, in effetti divennero più grandi a causa loro (delle nuove band, NdT). Mi ricordo Gary Moore farsi vivo a uno dei nostri concerti al Marquee, e salì sul palco a suonare con noi perché voleva farsi vedere da chiunque fosse presente" (2)

Di solito vengono citati Judas Priest, Motorhead, e i Black Sabbath con Ronnie James Dio. La cosa non si fermò lì. Alcuni gruppi provenienti dagli anni 70 tentarono di riposizionarsi nel nuovo trend in maniera molto strumentale, con risultati di breve respiro (gli Uriah Heep di "Abominog", per esempio). Ma tra quelli che ritrovarono forza e ispirazione sfornando gran dischi di cui ormai si parla poco ci furono Gillan e Thin Lizzy.





PS: Quest'opera di Greg Hildebrandt dovrebbe darvi un qualche indizio su un brano in scaletta




(1) L'opposiozione alla Thatcher oltre che nella musica e nel cinema, è filtrata fin nel miglior fumetto: "Hellraiser", nato da Delano e Ridgway e poi splendidamente gestito da Garth Ennis. E il protagonista, John Constantine, vanta un passata militanza in un gruppo punk.
(2) La trascrizione in inglese di tutti gli episodi di Metal Evolution di Sam Dunn sono disponibili da un pezzo per il download (torrent) assieme all'episodio sull' Extreme Metal (realizzato ma mai trasmesso da VH1).

Ancora New Wave Of British Heavy Metal (e dintorni) by Friday Extreme Rock Adventures on Mixcloud

sabato 9 maggio 2015

Durante e dopo l'hardcore, il post hc... - Venerdì 22 Maggio ore 21, www,garageradio.it


Serviva Dave Grohl con il suo Sonic Highways per iniziare a rimettere a fuoco la scena di Washington DC degli anni 80. American Hardcore (il film) non era bastato, anche perché glissa sugli avvenimenti dell'85 nella capitale USA.. Forse il documentario del buon Dave servirà a trasmettere l'eco dello spirito dell'epoca, di quell'attitudine, a gente che, parlando di hardcore punk riesce a scrivere "I Germs avevano risemantizzato gli espedienti formali dei newyorkesi Ramones" (googlare la frase per trovare la fonte di questa perla - fatevi pure 4 risate, ma a pensare che totalizzano decine di migliaia di visualizzioni al giorno resto un poco depresso).
Lo sappiamo, tra le die hard metalheads ci sono fior di nerd capaci di scrivere dieci cartelle sul tredicesimo album dei Bestial Desacrator (il nome l'ho buttato lì a casaccio, non venite a dirmi che in realtà i Bestial Desacrator esistono e hanno fatto solo un  ep - state un attimo al gioco, per favore). Ma quando si arriva ad usare il verbo "desemantizzare" siamo al "next step". Inarrivabile.
A che è dovuta questa introduzione, all'apparenza gratuitamente polemica?. Al fatto che mi accingo a buttar giù due parole (e una scaletta) in materia di post hardcore. E come la New Wave il post hardcore è stato capace di attirare pseudointellettualume in abbondanza.
In più l'argomento è doppiamente scivoloso, perché ha molto a che fare con Washington DC, la Dischord e la Revolution Summer, cioè secondo alcuni con la nascita dell'emo (e quindi apre un altro argomento, cioè quello delle paternità disconosciute da un lato e rivendicate dall'altro).
Ritornando al post hardcore, io la butterei lì in maniera molto semplice: si tratta di ciò che hanno fatto gruppi hardcore (o della scena hardcore) evolvendo da basi hc e mantenendo spirito punk, senza passare ad altri generi già riconosciuti (metal, death rock, etc). Da un punto di vista musicale le direzioni sono state le più diverse, ma qualsiasi fosse l'evoluzione è avvenuta dentro la scena hc o nella sua evoluzione indie.
Quindi i gruppi non cambiarono etichetta, né circuito per i concerti, restando in buona parte ancorati al DIY.. La cosa vale senz'altro per Embrace e Fugazi, ma anche per Saccharine Thrust. Die Kreuzen e pure per la Rollins Band degli inizi e per i Neurosis.

Ritorniamo a Washington DC: Ian Mackay e la gente che ruota attorno alla Dischord, preso atto di un degrado violento e destrorso della scena che avevano contribuito a far nascere 4 anni prima, decidono di ripartire da zero. Il punto principale è "nuove band per nuova scena" o qualcosa del genere. Per cui tra 84 e 85 nascono Rites Of Spring, Embrace, Dag Nasty.
Ora, se dai vinili sembrava una logica evoluzione del sound originario, che si vedeva anche in "This Side Up" degli Scream (ed era stata avviata dai Minor Threath stessi con "Salad Days"), quando da queste parti arrivarono in tour i Soulside realizzammo che il processo era destinato a lasciarsi totalmente alle spalle l'impronta sonora dell'hardcore che conoscevamo. L'arrivo dei vinili dei Fugazi e poi dei tour della band lo confermò: Washington DC si stava profilando come l'anti New York, in un certo senso (eccezione notevole in questo processo di massiccia divergenza dall'hardcore delle origini "Can I Say" dei Dag Nasty, che finirà per essere un punto di riferimento non solo delle evoluzioni in senso melodico e pop, ma eserciterà un'influsso rilevante anche sull'hardcore di NY -Gorilla Biscuits- e quindi tanto sui gruppi Youth Crew che su quelli dello Youth Crew revival).



Ma non c'erano solo le band Dischord a "guardare oltre". Basta pensare a quello che hanno fatto i Black Flag da "My war" in poi. E per quale motivo "Souls at Zero" dei Neurosis dovrebbe essere definito post metal? Per non parlare dei Naked Raygun




In breve, tutto questo processo evolutivo fino ai primissimi anni 90 avviene all'interno delle scena e del circuito hc internazionale, e quindi con quell'attitudine e quei modi. Ci si renderà conto che quindi anche nei suoi aspetti più melodici o pop non ha molto a che fare, che ne so, con i My Chemical Romance...
Più volte mi sono chiesto perché 35 anni di storia dell'hc hanno visto nell'underground ripetuti reset nello spirito del "back to the basics", e perché negli ultimi 25 anni sono stati in realtà abbastanza pochi i gruppi hc a incorporare nel proprio sound certi elementi di quell'evoluzione sonora. Inizio a pensare che si tratti di una voluta presa di distanza da quelli che la comune vulgata ha classificato come i frutti di quelle esperienze, cioè il pop punk da una parte e l'emo dall'altra. Specialmente la popolarità dell'emo nello scorso decennio ha portato a una vera e propria riscrittura della storia: se andate a cercarei i Rites Of Spring  o gli Embrace su en.wikipedia.org li troverete classificati come gruppi emo, il che non è bizzarro ma assolutamente aberrante.Qui non si tratta di "leadership riluttante", ma di paternità vigorosamente negata. "L'emo è un genere costruito a tavolino", dice Mackay. Dire che lui Guy Picciotto hanno inventato l'emo è come sostenere che gli Anthrax hanno fatto partire il Nu Metal o collocare i DRI all'origine del metalcore (al riguardo ho espresso il mio dissenso qui). E' vero, in ogni tipo di forma artistica sono quelli che vengono dopo a crearsi le proprie ascendenze, Ma ogni volta che cado su argomenti del genere non posso non ricordarmi di una memorabile uscita di Mark Arm a proposito del cosiddetto post grunge: "If those bands have grunge influences and somehow I'm responsible for grunge, fucking kill me!"

Per il post hc, come molti della mia generazione, ho "mixed feelings", quindi la scaletta sarà molto molto parziale...

PS. La scaletta si ferma al 1993. E' un punto di svolta nella storia dell'underground, quell'anno. Prima i gruppi che venivano dalla scena hc sapevano che non ci sarebbe potuto essere nessun tipo di carriera nel rock, per loro.Poi nel 1994 i Green Day si trovano proiettati dal 924 Gilman St. e dalla Lookout Records al contratto su major e ai 10 milioni di copie nei soli US con "Dookie". A quel punto fu chiaro a molti che una carriera non solo era possibile, ma era anche a portata di mano: le major stavano scritturando di tutto (i fratelli Koller ci hanno pagato le loro case, con il loro contratto su major, e hanno continuato più o meno come sempre, per altri le cose sono state alquanto differenti....)


domenica 3 maggio 2015

Stasera mi butto (reloaded), Malloy, Fall Out, Upset Noise, Posion Idea - 2 Maggio, Circolo Arci Kaleidos, Poviglio, RE

Il concerto di come back degli Upset Noise... Nel corso della serata si è ben capito per quale motivo il Bonanni abbia scelto tra i possibili luoghi il Kaleidos di Poviglio, RE. Lo staff  PHC che manda avanti il circolo fa un lavoro eccellente, sia nell'organizzazione, che nell'accoglienza dei gruppi (e non si tratta di banalità - menzione speciale per Elena e Enrico).
La serata inizia con i Malloy, buona prova (son ragazzi, si faranno...).
Poi i capelli grigi prendono il controllo del palco e, guarda un po',  funzionano alla perfezione. I Fall Out, da La Spezia (un altro ritorno dopo anni) sono trascinanti. Hanno un frontman dinamico e comunicativo, che nonostante i suoi buoni sforzi non riesce a far partire il pit - peccato, se lo sarebbero meritato. Probabilmente la ragione è che il grosso del pubblico non è lì per loro. Gli eventi della serata sono Upset Noise e Poison Idea. Quando gli UN arrivano sul palco, Lucio fa le presentazioni "Siamo i Delinquenza Senile". Andrà avanti così per tutto il loro set. Attaccano con "Weekend Massacre", poi iniziano a pescare da "Disperazione Nevrotica". "Faremo una cover degli Upset Noise, cercheremo di farla bene come loro..." e parte "Asfalto" (Lucio passa il microfono a Giulio dei Cripple Bastards e vanno avanti assieme).
Poi "Hardcore", con la gente sul palco a fare i cori. Un pit regolarissimo  ha preso vita e aumenterà gradatamente di intensità durante il set. Conclusione e commozione con le dediche del pezzo finale, "Growing Pains" (Lucio lo dedica alla memoria di suo fratello).

Upset Noise -scatto esagerato di Roby (fb Roby Noise)


La riunione degli Upset Noise, come si dice, c'è. Il gruppo c'è - ancora in rodaggio per i brani da "Growing Pains" in poi, su cui Fausto si ritrova unica chitarra, ma questi sono dettagli. Il Bonanni dietro ai tamburi (una sola cassa, campanaccio di ordinanza) è (come da sempre) un motore che non perde un colpo.  Riescono a coinvolgere, a trasmettere energia e calore, nella migliore tradizione dell'hc italiano - e il punto è proprio questo. I Poison Idea, al confronto, risultano estremamente professionali ma un po' freddi. Oggi sono una formazione poligenerazionale, con una seconda chitarra e un batterista reclutati tra i giovani della scena di Portland, cosa meritoria, ma il tutto ha un po' il sapore degli Slayer senza Hanneman e Lombardo. I presenti hanno comunque risposto con entusiasmo alla scaletta della band, con accento su "Kings of punk" e "Feel the darkness" e nessun brano dai lavori successivi, disco nuovo a parte - scaletta estesa verso il l finale ad una cover di "Motorhead" che al tempo fu presente su "Pajama Party".
Nel complesso una bella serata hc. Età media del pubblico abbastanza elevata (direi sui 30-35), con gente venuta da Bologna, Ferrara, Verona e Mestre, tra l'altro. 35 anni di hc e metal su patch e magliette, da Dead Kennedys fino a Sick Of It All e Municipal Waste.Un pezzo di quel che ancora è vivo nell'hardcore (vedi post precedente) c'era, al Kaleidos di Poviglio, la sera del 2, e mi auguro che questo circolo continui ad essere un punto di riferimento di una scena che per quanto diminuita, divisa e frammentata, di tirare le cuoia ancora non ne vuol sapere....

PS: perché reloaded? Perché titolo della serata e manifesto vengono da lontano:


Manifesto che avete già visto qua  , collegato alla trasmissione con l'intervista a Lucio Drusian di cui potete scaricare il podcast.