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venerdì 27 aprile 2018

30.000 - venerdì 27 aprile ore 20.30 garageradio.it

Tre anni e mezzo di blog, e si arriva a 30.000 visualizzazioni - 163 post del blog, 124 trasmissioni radio, 5 volte nella top 100 hardcore di mixcloud: poca roba, ma tutto fa. Il tutto giunge a 25 anni (giorno più, giorno meno) da quando smisi di scrivere su Flash, mettendo fine ai miei rapporti con l'editoria rock italiana. Era lo stesso anno in cui Tommy Vance concluse il Friday Rock Show - non ero l'unico per cui un'epoca si era conclusa, evidentemente.
E l'ultima cosa che mi sarei aspettato era di ritrovarmi 20 anni e passa dopo a scrivere l'introduzione di un libro che ha un gran valore per tanti (o pochi), per tutti quelli per cui GDHC e la stagione dell'hardcore italiano degli anni ottanta sono stati una cosa importante - a livello personale.
Ma prima ancora, fino all'83-84 c'era stato l'heavy metal. Il termine ormai vuol dire tutto o niente: per me, nella sua prima accezione, è quella cosa lì, la continuazione dell'hard rock dei 70 con altri mezzi, la stagione 78-82, la NWOBHM che si portava dietro i grandi nomi del decennio che andava concludendosi. Oggi quelle band sono "classic rock", allora erano ben lontane, in Italia, da diffusione mainstream e accettazione sociale - e anche quello era il bello.
Quindi stasera per le 30.000 visualizzazioni una scaletta in celebrazione di quel periodo (l'immagine non c'entra niente con la scaletta, anche se ha in qualche modo a che fare con la sua aspirazione).

mercoledì 11 aprile 2018

Methedrine, "Built for speed" Venerdì 13 aprile ore 20.30 garageradio.it

Venerdì parliamo del primo EP dei Methedrine, in uscita ufficiale il 16 prossimo su Kornalcielo . E ne parliamo con i diretti interessati in collegamento.


Nel tempo (cit "L'Esorcista") una mia recensione di Built For Speed uscirà su truemetal.it , ma intanto ve la anticipo.

Chitarre dowtuned? No. Riffoni squadrati? Neanche. Sheer power? Quanto ne volete.
In questo EP dei Methedrine lo spirito dell'85 scorre potente (e veloce). E per spirito dell'85 intendo la prima stagione in cui l'hardcore punk e il thrash metal iniziarono a incontrarsi, ma in questo caso non parlerei tanto di DRI, COC e SOD, quanto di Verbal Abuse, Dr. Know e, ovviamente, di Upset Noise: "Nothing More To Be Said" all'epoca ebbe la fama di primo album crossover thrash dell'hardcore italiano, e i Methedrine sono ex Upset Noise per due quinti, e due quinti pesanti (Lucio Drusian, voce, e Stefano "Bone" Bonanni, uno dei migliori batteristi dell'hc italiano di sempre). Ma in questa band multigenerazionale il contributo dei più giovani è brillantissimo, specialmente quello delle chitarre di Dario Senes e Mark Simonhell (tra l'altro impegnato con l'hm classico dei Tytus e il d-beat di Eu's Arse).
L'ultima incarnazione della reunion Upset Noise, quella con due chitarre (e una delle due era Mark Simonhell), dal vivo era di una potenza devastante. I Methedrine dal vivo non li ho ancora visti, ma mi aspetto che ne siano la logica conseguenza. Se il genere vi interessa non me li perderei, né su EP né dal vivo.


mercoledì 4 aprile 2018

New Wave Of American Heavy Metal, quella vera, part II -venerdì 6 aprile 20.30 garageradio.it

Tra 1983 e 1984 il thrash metal nasce e arriva al suo apice mentre per il 90% del pubblico mainstream, specialmente oltreoceano, grazie a MTV il metal è Motley Crue, Ratt, Cinderella, Warrant, Dokken, etc.
I nuovi enfant terrible del thrash dall'86 in poi firmeranno con le major e inizieranno a inserirsi nel "giro grosso" dei festival, dei concerti negli stadi, etc. Ma continuava ad esistere, ormai solo oltreoceano, un metal underground prosecuzione dell'age d'or del metal classico, 78-82. Metal Blade e in seconda posizione Shrapnel erano le etichette principali che ancora davano spazio a questi gruppi. E non venirono fuori dischi da poco. Due parole su due che continuo ad ascoltare tuttora.

I Fates Warning, dal Connecticut, avevano debuttato con un album, Night On Brocken, che li aveva rapidamente fatti classificare come copycat yankee dei Maiden. Ma mentre i Maiden stavano incidendo Somewhere In Time, sorpresa: Metal Blade fa uscire il secondo album dei Fates Warning, The Spectre Within.  La maggior parte dei fan del prog lo lasciano da parte: troppo metal, troppo poco prog. Ma all'epoca che fosse la testimonianza di una incredibile evoluzione del gruppo fu evidente da subito, fin dalle prime note di Traveller In Time. Molto metal e decisamente progressivo fin da subito, ma sottolineando sempre e comunque, fin dalla produzione, che di heavy metal si tratta, e al suo meglio. Chi ha citato come paragone i Mercyful Fate non ha sbagliato, secondo me. Di sicuro al gruppo non era passata inosservata la svolta dei Queensryche di Warning. Ma forse anche i Rush avevano un peso, sento nel testo di Pirates Of The Underground un eco di Spirit Of The Radio:

Deep in the dark wolves rip at your
Heart as you lie asleep.
Endangered specie of the megahertz
Follow the yellow brick road, your
Asylum awaits you.
Sign on the dotted line.
Pirates of the underground, mutiny is in the air...

Album senza punti deboli, dove i testi hanno un loro peso. I FW avevano la tendenza all'uso ipertrofico di metafore, ma a più di trent'anni continua a commuovermi il finale di Epitaph:

There lies the shadow of a man.
See the colored flowers and marble towers
They fade to brown
Like the unknown inscribed in stone...




I Cirith Ungol:  nel 1986, a due anni dal loro capolavoro King Of The Dead escono su Metal Blade con One Foot In Hell, album assolutamente eccellente che mostra una band cambiata dall'aggiunta di una seconda chitarra. Sono sempre loro, riconoscibilissimi, ma la produzione enfatizza l'impatto e rispetto a King Of The Dead il solismo di Jerry Fogle, che era esteso e pervasivo, costituendo uno dei tratti distintivi della band, quasi scompare, se non in due brani (Nadsokor, War Eternal). Se possibile le tematiche moorcockiane sono ancora più evidenti: Nadsokor è l'infame città dei mendicanti, nel mondo di Elric di Melniboné, e Chaos Descends ha un titolo che parla da solo. Sarà l'ultimo lavoro di rilievo del gruppo. Jerry Fogle sta già annegando nell'alcol la delusione del mancato successo della band. Al gruppo rimarrà lo status di cult dell'underground metal e l'ingresso a tutti gli effetti tra i classici del genere, con gli anni.