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domenica 28 maggio 2017

Tremate, tremate, le nutrie son tornate : Destroy All Gondolas, con Andrea Carpené - 2 giugno ore 20.30

(titolo del post rubato a a Mark Simonhell)
Se si dice surf punk si pensa ad Agent Orange e JFA (ok, più skate che surf, loro). Ma anche tale East Bay Ray aveva incorporato nel proprio stile elementi surf, e la discografia dei Dead Kennedys è lì a dimostrarlo.
Destroy All Gondolas si sono già dimostrati iscritti a questo club con il loro primo lavoro, uscito per Kornalcielo. La Laguna Di Satana (MacinaDischi/Sonatine Produzioni/Death Crush Distro/Crampi Records/Shyrec) conferma e ribadisce: hardcore punk, chitarra surf, momenti doom, il  tutto mescolato in quello che sarebbe il mio primo candidato a disco dell'anno, se questo blog producesse classifiche. Ma visto che qua né classifiche, né recensioni, mi limiterò a dire che pare che a Venezia Hardcore abbiano fatto scintille, e che il commento di una presenza assidua a FERA, quando ha sentito per la prima volta un loro pezzo, è stato "Tanta roba!".
Non è un gruppo di novellini, con alla chitarra e voce Enrico (Hormonas, L’amico di MartucciJohn Woo), alla batteria Corrado (già nei Minkions - durati troppo poco, per me - Indian Nightmare, Buio), Andrea (ex Gonzales assieme a Mark Simonhell) al basso.
Se non vi fidate, La Laguna Di Satana lo trovate su bandcamp, qua.
Venerdì avrò in collegamento Andrea Carpené per parlare di questo ed altro.



sabato 13 maggio 2017

Impact, tra seconda reunion e concerti in giro per l'Europa, con Gigo - venerdì 19 Maggio ore 20.30 www.garageradio.eu

Torno a ripeterlo, gli Yes, We Kill! sono tra le cose migliori che ho ascoltato negli ultimi due anni. Ma c'è voglia di classico, in giro, e quindi  questo venerdì si parla di seconda reunion Impact, che è arrivata dove mai YWK! avrebbero potuto arrivare, cioè fino al Vorst In De Grond Fest – Patronaat,Haarlem, 30-04-2017, con headliner Napalm Death e Brujeria.



Una lunga serie di date in Italia, Grecia, Belgio, Olanda (molte assieme a A New Scar ), e mi sono perso quella al CPA di Firenze (e ci avevo sperato fino all'ultimo). Comunque di reunion e concerti in giro si parlerà il prossimo venerdì con Gigo. Stay tuned, ho sentito voci interessanti, specie su una data greca...

sabato 6 maggio 2017

Crash Box, "Schegge - discografia 1983-2012" - con Maniglia, Venerdì 12 Maggio ore 20.30 www.garageradio.eu

Ovvero dove si torna a parlare di ristampe (e ancora non è finita).
Mi ricordo di aver recensito Finale su Metal Shock, trent'anni fa. Mi ricordo che mi piacque, anche se era davvero molto metal, e mi ricordo che non capivo bene come fosse finito alla chitarra nei Crash Box Tommy Massara degli Extrema, ma lo interpretai come un segno dei tempi (contiguità tra thrash e hc etc). Pochi mesi più tardi lo trovavo decisamente troppo metal, ma senz'altro rimane una delle pietre miliari della stagione magica di TVOR on Vinyl - tra originali e ristampe, dall'86 all'89: Osservati Dall'Inganno degli Indigesti, Finale, appunto, Nothing More To Be Said e Growing Pain degli Upset Noise, Lo Spirito Continua dei Negazione, Cattivi Maestri dei Peggio Punx, Liquid Party degli Ifix Tcen Tcen. Frutto del gran lavoro di Stiv "Rottame" Valli, questa serie di vinili si sgrana nel tempo dal momento apicale della scena anni ottanta lungo l'inizio del suo scemare, costituendo nei fatti una importante testimonianza, alle volte "postuma" (vedi i Peggio Punx) del livello raggiunto da quei gruppi.
In ordine sparso sui Crash Box:
- Nato Per Essere Veloce: della serie "buona la prima", uno dei classiconi dell'hc italiano anni 80 viene fuori sulla loro prima cassetta dell'83.
- Un quasi-tour o un non-tour americano
- In pochi sanno di preciso com'è cambiata la formazione nei primi dieci anni, i Crash Box sono Maniglia (ma Maniglia canta, e i riff li tirano fuori i chitarristi).



Comunque FOAD fa uscire una nuova ristampa dei Crash Box, Schegge - discografia 1983-2012 , (la precedente è stata Veleno Per Voi , doppio CD del 2005), e venerdì io e Riki avremo in collegamento Maniglia per parlarne (e parlare quindi della storia del gruppo).

lunedì 1 maggio 2017

Lookout Records, il trentennale - Venerdì 5 Maggio ore 20.30 www.garageradio.eu

Trent'anni fa nasceva la Lookout Records. Le vicende di Lookout sono del tutto diverse da quelle di Sub Pop, fondata un anno prima, ma le due etichette hanno qualcosa in comune. Entrambe collegate strettamente ad una scena (Lookout al 924 Gilman Street, Sub Pop alla scena di Seattle), sono state i due principali motori del boom - o della svendita - dell'alt-rock (perché questo facevano a Seattle) e del punk nei 90.

Relativamente fresco di lunghe conversazioni con Marco Mathieu, mi ricordo la sua tesi, cioè che i gruppi avevano/hanno gran parte della responsabilità nel modo in cui il business discografico li tratta. Da questo punto di vista i gruppi si svendono, e non vengono svenduti. In My Damage Keith Morris, che tra fine 80 e 90 ha lavorato prima come manager, poi come A&R, racconta bene come i discografici sventolassero grosse somme davanti agli occhi di chi volevano mettere sotto contratto, e come la maggior parte dei gruppi davanti a questa cosa uscisse variamente di testa, dopo aver annusato il profumo del dollaro.
Certo, c''è la questione identitaria, di mezzo, ovvero la popolarizzazione, cioè il rompere il legame tra la musica e la propria tribù di appartenenza, e credo che anche in questo caso la responsabilità principale sia dei gruppi. Mi vengono in mente come al solito i Sick Of It All: arrivano su major e fanno uscire uno dei loro migliori lp (Scratch the Surface), la major li scarica e loro continuano come niente fosse a fare quello che hanno sempre fatto. Ma mi vengono in mente anche i Fugazi. Sempre Keith Morris racconta di come ci siano state pressioni su lui e Henry Rollins per andar a parlare con Ian Mackaye e convicerlo a far passare i Fugazi su major (tutte le major, a metà anni novanta, ci volevano metter sopra le mani).



Comunque nell'88-89 avevo il mio spacciatore di fiducia, che mi passava le uscite Lookout. Nessuno si immaginava quello che c'era dietro l'angolo e dopo tanta ferocia hc (e thrash, per me) i gruppi Lookout erano really refreshing - anche se alla fine gli unici due vinili Lookout che io abbia mai posseduto sono dei Neurosis, il 7' Aberration e l'album The Word As Law. Già, non c'era solo il nuovo punk e le sue commistioni con lo ska, al 924 Gilman Street. C'erano gli Isocracy, che poi cambieranno pelle per passare al post hc come Samiam. C'erano i Corrupted Morals. E c'erano i Christ On Parade, headliners del primo show mai fatto al Gilman, che si sabbero sciolti dopo un tour europeo nell'89.

Neanche a farlo apposta, appena finito di scrivere queste righe mi ritrovo sulla home di facebook questo documentario, dove la descrizione iniziale dell'hc a San Francisco nei primi 80 mi lascia leggermente perplesso - se ci sono due nomi che associo all'HC di SF sono MRR e Dead Kennedys il primo citato, i secondi assolutamente non citati. Il british punk a cui si riferisce Gurewitz è probabilmente quello dei Crucifix, che erano di Berkeley.
Comunque la Bay Area è grande, e se dicono che nella East Bay era pieno di nazi punks e skin destrorsi, non vedo perché non dovrei crederci.
Riguardo all'aria che tirava nell'87 a SF Tim Yohannon disse "At a time when the scene is plagued by mindless violence, intimidation, vandalism and general stupidity, when it's all becoming more like the mainstream than an alternative, there are groups of dedicated people who are determined to fight back and revitalize things." (Turn It Around! liner notes)

Altro punto: Gilman Street come il tranquillo luogo dei nerd buoni e inoffensivi; sarà stato senz'altro vero ma l'incidente di Biafra del 94 è la dimostrazione che non erano sempre e comunque rose e fiori.