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mercoledì 5 aprile 2023

IL VECCHIO, IL NUOVO



 

Ci fui (non da questo numero) perché il Trombetti chiese a Klaus Byron di trovare giovani (ragazzini) che stessero dietro a quel che stava succedendo (in realtà era già successo). Il primo aprile '87 ancora dovevo compiere 20 anni... Era un mondo mooooolto diverso, in cui gli articoli venivano pagati a cartella dattiloscritta (30 righe di 60 battute), e se ben mi ricordo erano 30.000 lire a cartella. Flash, il side project, invece pagava 15.000 a cartella. Klaus (RIP) mi seppelliva di roba da recensire e sarebbe stato facile mantenere le entrate semplicemente scrivendo recensioni da una cartella. Invece feci accettare a Klaus quelle da mezza cartella, ed era pure difficile arrivarci a mezza cartella quando un "no, grazie" poteva bastare e avanzare.

Il Trombetti mi aveva citato alla nausea Zappa: scrivere di musica è come ballare l'architettura (credo fosse più o meno così, sono passati quasi 40 anni e la memoria è quella che è). A me "scrivere di musica" non è mai interessato gran che. Raccontare le storie di certo rock invece sì, e qualche volta penso pure di esserci riuscito, l'ultima su carta stampata grazie a Francesco Ceccamea:


E per il resto in qualche anno di blog e radio. 

Perché non è mai stata solo una questione di vinile o cd: c'erano anche concerti, scene, amicizie, vita. E francamente il recensionismo a cui si stava riducendo il tutto già nei primi 90 (e a cui tutto si è ridotto dopo) era avvilente. E le interviste, non scordiamo quelle indimenticabili interviste che iniziavano "quali sono le vostre influenze?".