Il 1985 è l'anno per eccellenze del crossover tra thrash metal e hardcore punk.
E quindi tutto quel che metteva assieme hc e punk con il thrash venne lì per lì etichettato come crossover. E al di là delle etichette era una questione di spirito del tempo.
Un ottimo esempio di questo spirito è costituito da un filmato che ho trovato su youtube. Gli Unruled furono un gruppo hc punk della scena di Montreal, una band locale, autrice di unico 7': praticamente un gruppo D-Beat, Discharge l'influenza più pesante e rilevabile. Ma nel 1985, aprendo per i Voivod, la loro scaletta comprende diverse cover: State Control dei Discharge, ma anche Black Magic degli Slayer e Am I Evil. Lo spirito dei tempi, appunto.
Mi ricordo all'epoca di aver comprato da Belfagor (cioè nella stanza della distribuzione sopra il Victor Charlie) tra le altre cose non so che fanza o rivista a cui era allegato un flexy disk con una minicompilation che comprendeva Concrete Sox, un gruppo giapponese di cui non saprei precisare il nome... e gli Hirax!
Ma quel che è venuto dopo, cioè nei 90, ha spiegato che in quel fermento c'era il crossover thrash e c'erano le prime mosse del crust, che erano cose diverse (sì, perché poi nel nuovo millennio il thrashcore era una cosa, e il crust un'altra tutta differente).
Quello che a metà anni 80 era davvero differente era lo stile tra la scena hc continentale e quella inglese. I gruppi italiani in UK anche quando venivano bene accolti tornavano con racconti allucinati: tipo i Negazione, che erano stati ospitati per la notte in una stanza dove vari strati di giornali coprivano escrementi lasciati sul pavimento e mai rimossi. (https://negazione.bandcamp.com/album/live-in-birmingham-1988 , trovate la storia nel PDF incluso nel download) I CCM suonarono nel tempio della scena UKHC, il Mermaid di Birmingham, dove mossero i primi passi Doom e Napalm Death. Antonio Cecchi si ricorda ancora di quella serata: orribile, nella sua memoria.
Qualcuno tornava da una vacanza estiva a Londra con cassette dove un indigeno gli aveva registrato Napalm Death, Ripcord, Doom: a me allora parvero incredibilmente regressivi. Ma capisco che il suono mediamente marcio della prima zuppa crust e dell'hc metallizato made in UK possa aver catturato molti. Non da ultimo Jello Biafra, perché notoriamente su Alternative Tentacles uscivano i gruppi che gli piacevano, ed evidentemente gli Amebix gli piacquero, visto che fece uscire Arise!. La cosa mi lasciò piuttosto perplesso. Alternative Tentacles faceva uscire un disco metal? Bah.
Riascoltati anni dopo devo dire che la band continua a non farmi impazzire, ma ne colgo il senso e l'importanza storica. La loro influenza è stata importante per i Neurosis. E i Neurosis sono i Neurosis.
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lunedì 16 settembre 2019
mercoledì 2 settembre 2015
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo e un po' di UK 82 - Venerdì 4 settembre ore 21 www.garageradio.it
E' stata un estate densa di avvenimenti. Tra le altre cose in molti siamo stati intossicati dalle condivisioni del nuovo singolo degli Iron Maiden, diventato virale appena uscito. Concerti di tutti i generi e i tipi, e nessuno avrebbe potuto essere neanche a tutti quelli che gli interessavano in Italia. Quelli che mi sono voluto vedere ad ogni costo li ho documentati nei post precedenti, compreso quello assolutamente epocale,,,,
In breve, a una decina d'anni dalla nascita del web 2.0 la parola d'ordine è inflazione, proliferazione esponenziale dell'offerta.
In questo affollato panorama è uscito un nuovo EP dei Doom, "Consumed to death" (due sterline su bandcamp, se volete risparmiare). Il che mi da l'occasione per parlare un po' di del vecchio hardcore inglese.
In principio vennero i Motorhead e, parola di Lemmy, guardarono con molto più interesse alla scena punk inglese di fine anni settanta che ai nuovi gruppi metal. Interesse del tutto corrisposto: quando vennero fuori i Discharge, e poi GBH e Exploited all'epoca erano definiti semplicemente hardcore punk o punk motorheadiano. I termini D-Beat e UK-82 erano lungi da venire (tra l'altro fin dall'inizio degli anni 80 i Motorhead erano veramente amati dai punk, e se nei loro ambienti si avventurava un capellone con la t-shirt dei Motorhead di solito non veniva guardato con troppo sospetto).
La stagione che vide entrare nella storia le "spiked hair" non si è sottratta al fervore documentaristico degli ultmi dieci anni, ed è ben ritratta da "Burning Britain: The History of UK Punk 1980–1984 " di Ian Glasper, e dal DVD che ne è stato tratto.
Questi gruppi inglesi sono stati fondamentali per più di un aspetto.Hanno avuto un'influenza vasta e profonda, e la cosa vale sopratutto per i Discharge. Nonostante la relativamente scarsa e difficile distrubuzione, quell'influenza arrivò fino agli USA, facendo nascere diversi gruppi dallo stile "inglese" (i Battalion Of Saints, a San Diego, e poi nella Bay Area, vedi Crucifix, Capitol Punishment e sopratutto, più tardi, Neurosis). E non a caso nella Bay Area queste band finirono per costituire una delle influenze alla base della nascita del thrash metal. Per molti metallari delle successive generazioni questo punto si rivelerà controverso, ma se Gary Holt dice che il thrash metal è nato dalla NWOBHM con un pizzico di Discharge, non vedo motivi per cui non gli si dovrebbe credere ( "Get Thrashed", 2006).
Ai tempi molti headbangers arrivarono a cercare i dischi di questi gruppi dopo aver visto Metallica e Exodus con magliette di Discharge, GBH, Broken Bones (su tutt'altri fronti nell'84 uscivano dischi come "Morbid Tales" dei Celtic Frost, con pesanti ed evidenti influenze dischargiane, e "War and pain" dei Voivod , per cui la stessa band ha citato tra le influenze Broken Bones e GBH ).
Sui Discharge è stato detto più che a sufficienza ovunque, tra l'altro anche grazie ai buoni uffici di James Hetfield. Ma i Broken Bones, fondati da Anthony "Bones" Roberts dopo essere uscito dai Discharge, come si sarà capito, meritano una nota a parte.
Per me sono stati musicalmente il momento più alto dell'anarcho punk inglese. Avevano tutto, impatto, tecnica, songwriting, un'inconfondibile guitarwork.
Pur restando indiscutibilmente hardcore punk fino a "FOAD", avevano inserito nel loro sound una serie di elementi metal, primo tra tutti gli assoli di chitarra di Bones, che dai tempi di "Why?" aveva fatto immensi passi avanti, e già si sentiva su "Hear nothing, see nothing, say nothing". Era diventato un chitarrista di tutto rispetto con uno stile nutritosi principalmente dei soli di Fast Eddie Clarke (ma anche, come avrà a dire di recente su fb, ispirato da Dave Murray sui due primi lp dei Maiden). Il risultato fu fulminante fin dai loro singoli dell'83 e fin da subito piacque molto ai primissimi thrashers; segnò anche una tappa di un cambamento culturale, visto che in origine il punk (e specialmente l'hc) aveva una vera e propria repulsione ideologica nei confronti degli assoli, ritenuti una inutile eredità del vecchio rock - ma la cosa aveva anche radici tecniche, visto che la maggior parte dei gruppi punk iniziò la propria attività senza saper suonare (come candididamente ammesso, per esempio, da Greg Hetson - Circle Jerks/Bad Religion )
Da metà anni ottanta i gruppi - specie sul fronte metal - partendo da queste basi iniziarono ad evolvere o a cambiare. Gli stessi Discharge a metà anni 80 tentarono di trasformarsi
in una sorta di gruppo hard rock, con risultati più che discutibili.
Fatto sta che quando "War crimes (inhuman beings)" uscì su Peaceville nell'89 onestamente non ci prestai attenzione - in tempi di Nomeansno, Fugazi, Victims Family, i Doom erano solo un'altra band regressiva - quanti gruppetti dischargiani erano già venuti fuori nella prima metà degli 80? Invece il gruppo, mescolando D-Beat e metallo estremo, arrivava a riempire un vuoto, e così facendo è stato poi collocato tra le band alle origini del crust (altro termine di fatto inesistente all'epoca).
P.S. Riguardo ai dischi fatti uscire dai Discharge nel nuovo millennio nella websfera italiana si può trovare l'usuale dose di idiozie, e non starò neanche a fare il nome dei siti in questione. In primo luogo i Discharge non hanno MAI fatto metalcore. neanche negli anni 90 (come ha scritto qualche disgraziato). A dimostrazione dell'intelligenza di Bones, in un periodo in cui gli eredi del D-Beat (cioè i gruppi crust) popolavano in buon numero l'underground, le formazioni dei Discharge dal 2001 in poi sono uscite con due dischi che, pur mantenendo l'impronta sonora che è sempre stata loro, sono puro crossover thrash, nell'accezione di metà anni ottanta (quindi dischi NON D-Beat, e generalmente assai lontani da quel suono che è stato definito "the UK crust soup") ...
La scaletta: un excursus di gruppi visti in estate, qualche nuova uscita di realtà consolidate e giovani promesse, roba inglese o con influenze inglesi, e via dicendo...
In breve, a una decina d'anni dalla nascita del web 2.0 la parola d'ordine è inflazione, proliferazione esponenziale dell'offerta.
In questo affollato panorama è uscito un nuovo EP dei Doom, "Consumed to death" (due sterline su bandcamp, se volete risparmiare). Il che mi da l'occasione per parlare un po' di del vecchio hardcore inglese.
In principio vennero i Motorhead e, parola di Lemmy, guardarono con molto più interesse alla scena punk inglese di fine anni settanta che ai nuovi gruppi metal. Interesse del tutto corrisposto: quando vennero fuori i Discharge, e poi GBH e Exploited all'epoca erano definiti semplicemente hardcore punk o punk motorheadiano. I termini D-Beat e UK-82 erano lungi da venire (tra l'altro fin dall'inizio degli anni 80 i Motorhead erano veramente amati dai punk, e se nei loro ambienti si avventurava un capellone con la t-shirt dei Motorhead di solito non veniva guardato con troppo sospetto).
La stagione che vide entrare nella storia le "spiked hair" non si è sottratta al fervore documentaristico degli ultmi dieci anni, ed è ben ritratta da "Burning Britain: The History of UK Punk 1980–1984 " di Ian Glasper, e dal DVD che ne è stato tratto.
Questi gruppi inglesi sono stati fondamentali per più di un aspetto.Hanno avuto un'influenza vasta e profonda, e la cosa vale sopratutto per i Discharge. Nonostante la relativamente scarsa e difficile distrubuzione, quell'influenza arrivò fino agli USA, facendo nascere diversi gruppi dallo stile "inglese" (i Battalion Of Saints, a San Diego, e poi nella Bay Area, vedi Crucifix, Capitol Punishment e sopratutto, più tardi, Neurosis). E non a caso nella Bay Area queste band finirono per costituire una delle influenze alla base della nascita del thrash metal. Per molti metallari delle successive generazioni questo punto si rivelerà controverso, ma se Gary Holt dice che il thrash metal è nato dalla NWOBHM con un pizzico di Discharge, non vedo motivi per cui non gli si dovrebbe credere ( "Get Thrashed", 2006).
Ai tempi molti headbangers arrivarono a cercare i dischi di questi gruppi dopo aver visto Metallica e Exodus con magliette di Discharge, GBH, Broken Bones (su tutt'altri fronti nell'84 uscivano dischi come "Morbid Tales" dei Celtic Frost, con pesanti ed evidenti influenze dischargiane, e "War and pain" dei Voivod , per cui la stessa band ha citato tra le influenze Broken Bones e GBH ).
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Bones, primi anni ottanta |
Per me sono stati musicalmente il momento più alto dell'anarcho punk inglese. Avevano tutto, impatto, tecnica, songwriting, un'inconfondibile guitarwork.
Pur restando indiscutibilmente hardcore punk fino a "FOAD", avevano inserito nel loro sound una serie di elementi metal, primo tra tutti gli assoli di chitarra di Bones, che dai tempi di "Why?" aveva fatto immensi passi avanti, e già si sentiva su "Hear nothing, see nothing, say nothing". Era diventato un chitarrista di tutto rispetto con uno stile nutritosi principalmente dei soli di Fast Eddie Clarke (ma anche, come avrà a dire di recente su fb, ispirato da Dave Murray sui due primi lp dei Maiden). Il risultato fu fulminante fin dai loro singoli dell'83 e fin da subito piacque molto ai primissimi thrashers; segnò anche una tappa di un cambamento culturale, visto che in origine il punk (e specialmente l'hc) aveva una vera e propria repulsione ideologica nei confronti degli assoli, ritenuti una inutile eredità del vecchio rock - ma la cosa aveva anche radici tecniche, visto che la maggior parte dei gruppi punk iniziò la propria attività senza saper suonare (come candididamente ammesso, per esempio, da Greg Hetson - Circle Jerks/Bad Religion )
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I Doom, 2015 |
Fatto sta che quando "War crimes (inhuman beings)" uscì su Peaceville nell'89 onestamente non ci prestai attenzione - in tempi di Nomeansno, Fugazi, Victims Family, i Doom erano solo un'altra band regressiva - quanti gruppetti dischargiani erano già venuti fuori nella prima metà degli 80? Invece il gruppo, mescolando D-Beat e metallo estremo, arrivava a riempire un vuoto, e così facendo è stato poi collocato tra le band alle origini del crust (altro termine di fatto inesistente all'epoca).
P.S. Riguardo ai dischi fatti uscire dai Discharge nel nuovo millennio nella websfera italiana si può trovare l'usuale dose di idiozie, e non starò neanche a fare il nome dei siti in questione. In primo luogo i Discharge non hanno MAI fatto metalcore. neanche negli anni 90 (come ha scritto qualche disgraziato). A dimostrazione dell'intelligenza di Bones, in un periodo in cui gli eredi del D-Beat (cioè i gruppi crust) popolavano in buon numero l'underground, le formazioni dei Discharge dal 2001 in poi sono uscite con due dischi che, pur mantenendo l'impronta sonora che è sempre stata loro, sono puro crossover thrash, nell'accezione di metà anni ottanta (quindi dischi NON D-Beat, e generalmente assai lontani da quel suono che è stato definito "the UK crust soup") ...
La scaletta: un excursus di gruppi visti in estate, qualche nuova uscita di realtà consolidate e giovani promesse, roba inglese o con influenze inglesi, e via dicendo...
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo e un po' di UK 82 - Something old, something new, some UK82 by Friday Extreme Rock Adventures on Mixcloud
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