header

header

martedì 27 settembre 2016

Due cose sui nuovi singoli dei Metallica

ovvero
a proposito di minoranze, identità, popolarizzazione
(perché certe cose evidentemente vanno spiegate)
Righe scritte nel trentennale della morte di Cliff Burton

Qua cito spesso spezzoni di interviste da "Metal Evolution" (Banger Film, 2011). Indipendemente da quel che si può pensare di Sam Dunn e del suo lavoro redazionale, si tratta di un'autentica miniera, in materia di heavy rock e metal. Tra i contributi "accademici" raccolti da Dunn quelli della sociologa Deena Weinstein (DePaul University) non sono esattemente imprescindibili, tranne che in un paio di occasioni. In particolare questa, riguardo ad Elvis:

"Elvis è stato i Metallica del suo tempo, Elvis portò il rock and roll fuori dalla sua piccola fan base e lo rese sicuro per il resto dell'america. Elvis vendette il rock and roll"

Come i Metallica, pari pari. I Metallica prima hanno fatto partire il thrash e poi lo hanno tramutato in qualcosa di "rassicurante", che  non preoccuperà le madri dei loro nuovi fan.
Qual'è il punto del "selling off"?  Il punto non è nei numeri di vendita. Il punto è quello che si fa per ottenerli, cioè quel che si fa per passare da un pubblico che è una comunità di affini al pubblico di massa.
La comunità di affini, chiamatela scena, chiamatela come vi pare. è una cosa che crea un forte senso di appartenenza e di identità. Una minoranza fortemente identitaria, quindi. E fiera di esserlo.
Ora, le minoranze fortemente identitarie possono anche lanciare mode che diventano fenomeni di massa, ma di solito hanno una caratteristica: sono minoritarie, quindi piccole. Pochi numeri poche vendite. Per portare fuori un sound dalla minoranza che lo ha originato e darlo in pasto alle masse (facendo bei volumi di vendite) occorre popolarizzarlo.
Non è detto che per popolarizzare (cioè rendere pop) un sound si debba evirarlo (Sub Pop lo ha dimostrato, coi gruppi di Seattle). Ma nei fatti è quel che è successo il più delle volte.

Come l'hardcore punk (anche se molto, molto meno dell'hc) il thrash metal originario non era solo musica. Era la rivolta contro il dilagare del glam metal spinto da MTV e da un music business che prendeva una "tradizione" heavy rock e la deformava in "canzonette pop per la futura casalinga americana" (Kim Thayil), "una specie di pop reinventato" (Bobby "Blitz" Ellsworth), era l'avvicinamento alle scene hc, ai temi dell'hc. Non era musica "da ascoltare", era musica per slamming e tuffi dal palco. E non aveva niente di "rassicurante". E' questo che i Metallica (e anche i Megadeth) si sono voluti lasciare alle spalle: un sistema di valori originariamente inscindibile da quella musica.  (lo hanno forse fatto anche i Green Day e gli Offspring col punk? Certo che lo hanno fatto, ma qua parliamo di Metallica)

Più che l'uscita del "Black Album" mi ricordo i suoi effetti: cominciarono ad venir fuori dischi che partivano da quel suono, proprio da quello lì. Ma c'era una palpabile differenza di attitudine rispetto ad altre mode sonore (si pensi allo stesso thrash metal). C'era il sottile passaggio tra "che figo questo sound, voglio farlo mio" e "questo sound vende, DOBBIAMO ADOTTARLO". I Metallica avevano inventato un formato commerciale di successo (ma forse in realtà lo aveva inventato Bob Rock).

Un inciso: non esiste un sound vendibile in sé. Esistono sound che i discografici ritengono vendibili. Non si contano gli esempi di band che senza cambiare una virgola del loro suono sono passate dallo status di "schifezza invendibile" alle chart. Ma una band metal non vendeva direttamente al pubblico; una band metal nella stragrande maggioranza dei casi voleva firmare con un'etichetta. E per firmare occorreva un discografico convinto. E se un discografico è convinto che un certo sound vende, la band sa che proponendo quel sound ha maggiori probabilità di firmare. Poco dopo il "Black Album" arrivò soundscan e certi processi diventarono largamente automatici. In ogni caso stiamo parlando di un sistema il cui scopo non è produrre buona musica. Il suo scopo è produrre vendite e profitti, chiaro?

Mi dicono che certe cose si capiscono meglio con una grafica appropriata, quindi provvedo:

James Hetfield e Harley Flanagan, 1986
Metallica per Brioni, 2016

La differenza tra l'immagine dell'86 e quella del 2016 non è nei trent'anni trascorsi e non è nei soldi. Non sono immagini di due mondi diversi, sono immagini di due mondi opposti. Il processo in cui si passa dal primo al secondo non è casuale, è frutto di una scelta. Farsi accompagnare da Scott Ian e Charlie Benante a vedere i Broken Bones al CBGB e farsi accompagnare dalle guardie del corpo per andare a far shopping alla boutique Armani a Milano: due opposti.

Ah, già, i due singoli  che anticipano "Hardwired to selfdestruct"... semplice: tirar fuori pezzi con un vago sapore dell'86 essendo saldamente piazzati nel proprio universo del 2016 è disonesto. ("Si, ma l'arte...." dirà qualcuno - si fotta, l'arte, risponderei io).

Se qualcuno leggendo queste righe si trovasse a pensare "Che me ne frega, quel che importa è la musica" non farebbe altro che dimostrare il danno fatto dai Metallica al thrash e al metal in generale. "Quel che importa è la musica e ave Satana" è il pensiero del consumatore perfetto di metal ai tempi in cui la musica ancora si vendeva (tranquilli, il vostro ruolo storico lo avete avuto).

venerdì 23 settembre 2016

Il quarantennale del '76 - I padri della NWOBHM - Venerdì 30 settembre, ore 20.30 garageradio.it

Le radici del metal sono spesso state oggetto di appassionate disquisizioni per ogni dove, dai libri ai documentari, dai gruppi Usenet ai social network. Inutile dire che i frequentatori della rete italiana in genere hanno perso eccellenti occasioni per tacere (o, se volete, per non postare).
Certo, in primavera su fb sono proliferate le celebrazioni del 40esimo anniversario dell'uscita di "Sad wings of destiny" dei Judas Priest. L'importanza storica del secondo album dei Priest è scontata, ma l'ambiente sonoro in cui cresceranno i gruppi e il pubblico di quel fenomeno collettivo creato ed etichettato da Sounds alla fine dei '70 come New Wave Of British Heavy Metal non è riducibile ai grandi dell'hard rock dei primi settanta più i Priest: è più articolato e vario.
Se la NWOBHM era una "nuova ondata" e se l'americana Creem nel '79 (con un tempismo pessimo come pochi) intitolava "Is Heavy Metal dead?" a cosa ci si riferiva? (Rick Johnson, "Is Heavy Metal Dead? Last Drum Solo at the Power Chord Corral," Creem 11, no. 5)

Oltreoceano la metà degli anni settanta aveva sì portato alla nascita e al debutto sul lp dei Ramones (1976), ma aveva visto anche la crescita della popolarità di un hard rock che stava cambiando pelle, sempre più spesso allontandosi dalle proprie radici blues. E' il periodo dell'apice dei Kiss ("Destroyer"), di Ted Nugent (che nel '76 è al suo secondo lp, "Free for All","Cat scratch fever" seguirà nel '77), degli Aerosmith (che hanno tirato fuori "Toys in the attic" nel 1975, il '76 è l'anno di "Rocks"). Tutta gente che farà tour inglesi negli anni seguenti (sempre a proposito di 1976, è l'anno in cui esce "2112" dei Rush.).
I Blue Oyster Cult fanno uscire nel '76 "Agents of Fortune". E' L'album che tra l'altro contiene "Don't Fear the Reaper" , che diventa immediatamente un hit radiofonico. "E.T.I." e "This Ain't the summer of love" (vent'anni dopo verrà rifatta dalle L7) sono altri classici della band contenuti in questo vinile.  La colaborazione con Michael Moorcock è ancora da venire, ma qua continuano ad avvalersi della cooperazione di Patty Smith ("Vera Gemini")
Zeppelin, Sabbath e Purple: sul fronte inglese i tre grandi dell'hard rock a metà settanta sono in fase calante. I Sabbath, che poi  negli anni hanno finito per accettare il loro ruolo di padri fondatori del metal, sparano le ultime valide cartucce della formazione originaria con "Sabotage" (1975)- per loro il '76 è l'anno di "Technical Ectasy". Blackmore ha abbandonato i Deep Purple, che nel marzo '76 tengono il loro ultimo concerto prima di chiudere bottega (fino al decennio successivo).
I membri dei Deep Purple mark II non hanno mai rifiutato una affinità col metal, ma hanno anche sempre negato una diretta paternità. Eccellente in questo senso il passo di un'intervista a Jon Lord, rilasciata poco prima che ci lasciasse:
"Ho sempre pensato che nonostante i fuochi di artifico sul palco e la potenza sonora continuavamo ad avere un piede piantato nel blues... certi dicono che noi abbiamo avviato l'heavy metal, io accetto che possiamo essere stati dei padrini, ma contesto la parentela. I padri non siamo stati noi" (Metal Evolution, Banger Films, 2011)

Ritchie Blackmore ha senz'altro influenzato il metal degli 80 più con i Rainbow che con i Purple. A maggio correva il 40esimo aniversario dell'uscita di "Rising", che fu definito nel n° 4 di Kerrang "il più grande album HM di tutti i tempi". A proposito di ex Purple, nel 1976 con "Child In Time" debutta la Ian Gillan Band, il progetto fusion-prog di Gillan che otterrà un successo assai deludente rispetto alle aspettative del suo fondatore. Però, dato che Gillan è Gillan, riuscirà comunque a contribuire alla storia dell'heavy rock anche in questa occasione. "Scarabus" (1977) ha una copertina scopiazzata da Frazetta (dall'illustrazione "Woman with scythe") e una title track che verrà riciclata in gran parte in Disturbing the priest (Black Sabbath, "Born again", 1983). La successiva incarnazione della band, semplicemente Gillan, avrà un certo ruolo ai tempi della NWOBHM (si porterà in tour i White Spirit, per esempio) e si avvicinerà alla top ten delle chart inglesi.

Frank Frazetta, "Woman with scythe"
Oltre ai Priest sono attivi alla metà del decennio altri gruppi britannici venuti alla ribalta dopo la trimurti Zeppelin-Purple-Sabbath. Per esempio i gallesi Budgie, o i glamsters Sweet (che hanno scalato le chart inglesi per l'ultima volta con "Action", singolo del '75 - i Raven ne faranno una cover inserita in un medley con "Hellraiser" sul loro primo lp "Rock until you drop", 1981).
E ci sono anche gli scozzesi Nazareth. Imbevuti di blues fino alla punta dei capelli, nel '75 hanno messo a segno il loro colpo migliore e la loro prima hit con "Hair of the dog" , primo album prodotto per loro da Manny Charlton, unicum nella loro discografia, con un suono di chitarra estremamente corposo e pesante (heavy metal, appunto) per i loro standard. I Guns'n'Roses per "Appetite for Destruction" vorranno proprio chi aveva prodotto "Hair of the dog", e incideranno una cover del brano omonimo su "The Spaghetti Incident?". Nel '76 con "Close Enough for Rock 'n' Roll" la band si piazzerà in un territorio largamente "radio friendly" (torneranno ai vecchi santi nel '77 con "Expect no mercy", altra copertina di Frazetta). I Nazareth a fine 70 erano ancora abbastanza popolari da finire nella colonna sonora di Heavy Metal, il film, nell'81). Ma torniamo agli aniversari.

Quest' anno ricorre anche il 40esimo dell'uscita di "No Heavy Petting", degli spesso dimenticati UFO (a proposito di NWOBHM, gli Heavy Pettin' - oggi oggetto di oblio generale e in gran parte giustificato-prenderanno il proprio nome da questo album).
Gli UFO anno dopo anno stanno progressivamente lasciandosi alle spalle l'impronta blues, che era ancora ben presente in "Force It" (1975). "No Heavy Petting" prosegue su questa linea. Nonostante una costante predisposizione a sfornare ballad in gran numero, in questo periodo gli UFO contribuiscono con più brani al prototipo di quel che sarà il metal successivo, e probabilmente finiranno per influenzare i nuovi gruppi inglesi tanto quanto i Priest. E la cosa vale specialmente per Michael Schenker, che col suo solismo diventa uno dei punti di riferimento imprescindibili per gli anni a seguire. Schenker è cruciale anche da un punto di vista iconografico.
Il chitarrista e il suo strumento costituiscono un'immagine forte e persistente, un'associazione indissolubile nella memoria iconografica, e questo a partire da Hendrix. Si erano impressi nell'immaginario collettivo del rock duro Hendrix, Clapton e Blackmore con le loro Stratocaster , Tony Iommi con la sua Gibson diavoletto, Jimmy Page con la sua Les Paul, Ted Nugent con la sua Gibson Byrdland semi-hollow body. E nel '74 arriva questo giovane tedesco biondo con la sua Flying V, che per parecchi anni a venire sarà associata non solo a lui ma più in generale alla NWOBHM (fino ad arrivare al thrash metal).Oggi per quel che riguarda i gruppi classici in materia di Flying V il primo nome che viene in mente è KK Downing dei Priest, ma Schenker lo precede. John Tucker nel suo "Suzie Smiled" definirà efficacemente i fan dei nuovi gruppi inglesi "The Flying V Appreciation Society", a sottolineare quanto questo strumento fosse diventato un'icona di quegli anni.
Oggi nei più la memoria degli UFO sopravvive grazie alla cover di "Doctor Doctor" fatta dagli Iron Maiden. Ma chi erano gli headliner delle tre giornate di Reading 1980? Rory Gallagher, Whitesnake e, perlappunto, UFO  (però Schenker aveva lasciato il gruppo già da un paio di anni per mettersi in proprio).

40esimo aniversario anche per dell'uscita di "Jailbreak" dei Thin Lizzy (dentro tra l'altro c'era "Boys are back in town"). Pure la memoria del gruppo di Phil Lynott è affidata ad una cover, quella (bruttina) che i Metallica fecero di "Whiskey in the jar". Eppure in materia di "twin guitars" le loro sperimentazioni non furono da meno di quelle dei Priest, anzi, proprio in questo album "Emerald"  col suo incalzante 12/8 da giga e col suo guitarwork precorre in modo impressionante certe "galoppate" dei Maiden, tanto quanto "Doctor Doctor" degli UFO (voi quante commemorazioni dei questi dischi di UFO e Thin Lizzy avete visto online? Io quasi nessuna).

Il 1976 è anche l'anno in cui gli AC/DC firmano con Atlantic e si imbarcano nel loro primo tour internazionale, comprendente Europa e UK. Il tour inglese, sponsorizzato da Sounds, fu battezzato 'Lock Up Your Daughters Summer Tour'., e gli australiani suonarano di spalla a  Black Sabbath, Aerosmith, Kiss, Styx, UFO, Blue Öyster Cult, assieme ai Cheap Trick. Fu anche l'anno in cui fecero uscire "Dirty Deeds Done Dirt Cheap". E finiranno per influenzare i Priest, i Saxon, i Def Leppard, tra gli altri.

Quasi tutti questi gruppi e specialmente quelli inglesi finiranno quattro anni più tardi per beneficiare della rinnovata popolarità di metal e hard rock causata dalla NWOBHM. 
Ma erano lì fin dall'inizio. Neal Kay mette piede per la prima volta al Bandwagon nel 75 e nel 76 inizia con le sue serate hard rock a cadenza regolare. E tutti i gruppi finora citati finiranno nelle sue scalette e poi nelle chart Heavy Metal che Kay compilerà per Sounds, tipo questa, sicuramente del 1979 (dopo l'uscita del demo dei Maiden ma prima di quella dell'EP "The Soundhouse Tapes").



domenica 18 settembre 2016

Tytus, con Mark Simohell - Venerdì 23 settembre ore 20.30 garageradio.it

Un annetto fa i Tytus, gruppo metal triestino, sono usciti con "White Lines", un ep che per me conteneva il singolo metal dell'anno (la title track). Ora sono faticosamente arrivati al loro primo album, "Rises", in uscita su CD per Sliptrick Records .
Senz'altro sono inseribili in quella che alcuni chiamano New Wawe Of Clasisc Metal, ovvero nel revival anni ottanta incentrato sui suoni NWOBHM che va avanti da un po'.
Difficile distinguersi in questo ambito, ma i Tytus ci riescono con due armi efficaci: tecnica e songwriting, riuscendo perlopiù a schivare le abbondanti trappole che oggi cone oggi chi vuole scrivere un pezzo metal si trova davanti (in primis quella del kitsch).



Venerdì avrò in collegamento Mark (chitarra), personaggio piuttosto indaffarato negli ultimi mesi: è anche da tempo chiatarra degli Eu's Arse ed è stato coinvolto come seconda chitarra nelle ultime due date della reunion Upset Noise. Sarà occasione per quattro chiacchere in libertà parlando di Tytus, tour in giro per il mondo e quant'altro.

AGGIORNAMENTO

Persistono i problemi di convivenza tra FM e streaming, dalle nostre parti. Qua ci dovrebbe essere il podcast della puntata e invece non c'è: andata solo in FM, niente streaming e niente podcast.
Mi è parso giusto ovviare con una mini intervista scritta a Mark, ricalcante all'incirca quel che ci siamo detti in trasmissione.

Vuoi farci brevemente una storia dei Tytus?

I Tytus nascono all inizio del 2014 dalla stessa formazione dei Gonzales, band rock'n'roll sulla scia di Hellacopters, Turbonegro e compagnia scandinava... dopo 10 anni abbiamo deciso di cambiare sonorità e darci di metal.. abbiamo fatto uscire subito un 7" ep "White Lines" coprodotto tra tre etichette la mia Kornalcielo, la spagnola Ghost Highway e l' americana Self Destructo... abbiamo suonato in Italia, Slovenia, Spagna e Francia ..date di supporto ai Crowbar, Valient Thorr e Castle.. tornati dal tour in Spagna abbiamo avuto un cambio di formazione.. quindi ritrovate le giuste coordinate siamo entrati in studio e registrato "Rises" che uscirà a ottobre per Sliptrick Records

Con le tue altre band in precedenza avevate suonato di spalla anche vari gruppi, alcuni dei quali poi sono diventati molto noti, mi pare 

Escludendo le ultime band in cui suono, tra Gonzales, Ohuzaru e La Piovra in questi ultimi 10/15 anni mi è capitato di suonare di supporto a band storiche come con i Gorilla Biscuits, UK Subs, Sham69, Quireboys e band "grosse" più attuali.. sicuramente avere suonato in una sorta di capanno/garage assieme ai Baroness in una delle loro prime date a Savannah negli Stati Uniti per poi dormire a casa di Laura dei Kylesa o aver suonato a Richmond in Virginia per poi finire a casa di Tony Foresta dei Municipal Waste/Iron Reagan è un bel ricordo..

Vuoi dire qualcosa su Kornalcielo, che oltre al primo ep dei Tytus ha fatto uscire anche Destroy All Gondolas, Hobos, Border Bastards?

La Kornalcielo è un etichetta nata del 2004 assieme ai Gonzales... principalmente per "autoprodurci" ..con il passare del tempo ho dato "una mano" agli amici coproducendo le loro uscite... le ultimi sono lo split Hobos/Border Bastard ( assieme alla Assurd Records), il primo 7" ep dei Destroy All Gondola, Border Bastard, The Sade...

Per la trasmissione hai scelto un brano degli Stigmathe, valido ma relativamente poco noto gruppo dell'hc italiano anni 80. Ci dici perché? 

Gli Stigmathe li ho conosciuti un paio di anni fa grazie a Gianluca degli Eu's Arse (band in cui suono) .. dovevamo suonare a Modena e sarebbe venuto Fabrizio, il loro cantante, a trovarci.. così Gianluca voleva fare assieme a lui questo pezzo.. è un pezzo che mi piace moltissimo.. bello oscuro.. e con un songwriting superiore a molte band HC dell' epoca ma più conosciute.. sicchè..

Ci racconti qualcosa della tua attività come chitarrista in Eu's Arse e Upset Noise? 

Sono entrato negli Eu's Arse nell' autunno del 2014.. Mi chiamò Stefano, non ci conoscevamo ma sapeva dei Gonzales e sapeva che facevamo la cover Growing Pain degli Upset Noise (altra band in cui suonava).. così mi chiamò... siamo entrati in sintonia già dalla prima telefonata.. Per me ritornare a suonare hardcore e con una band così non mi sembrava vero.. quindi ho detto subito di si! da quando suono con loro abbiamo fatto un bel po' di date in Italia, un tour in europa, festival in Belgio, Finlandia... suonato con i Discharge.. olè! con gli Upset Noise invece sono entrato la scorsa primavera... Stefano aveva spinto fin dal inizio per farmi entrare nella reunion ma per un po' hanno preferito suonare in 4.. purtroppo la band si è sciolta per la seconda volta e credo definitivamente un paio di mesi fa.. un peccato.. mi trovavo bene, ci si divertiva e ci si dava giù alla grande.. le ultime date sono state al Venezia Hardcore e al pre-Distruggi La Bassa a Ferrara.. due fest veramente fighi.. rimarrà un bel ricordo..

Progetti futuri per i Tytus? 

Con il disco in uscita a ottobre riprenderemo anche i live.. abbiamo una data di supporto ai Gozu (band stoner di Boston) e il giorno dopo a gli storici Pentagram.. stiamo organizzando un tour europeo per la primavera e vorremmo tornare presto in studio per registrare i nuovi pezzi che stiamo componendo ora.. sono i primi pezzi con questa line-up dato che Rises è frutto della formazione precedente.. stanno uscendo canzoni un po' più "dure" e veloci.. abbiamo tolto un po' di seventees dal sound e la cosa mi garba seppur i Thin Lizzy rimangano la mia band preferita..

Saluti e comunicazioni varie ed eventuali?

Grazie Zac ci si vede a qualche data! Se volete seguirci www.tytus.it YO

sabato 10 settembre 2016

No More Lies, con Fabrizio "Marinaio" - Venerdì 16 settembre ore 20.30 www.garageradio.it

Mi sono imbattuto nei No More Lies per puro caso, (leggere in fondo al post),  in una serata che per me doveva essere una cosa tipo qualche birra tra veterani, dove per la prima volta in vita mia mi sono ritrovato un Oi! a pennarello rosso sul dorso della mano e dove, tra l'altro, suggerito dagli headliners catalani e dalla birra, era venuto fuori il ricordo dei GRB ("Cada vez estoy mas contento de estar rodeado de seres tan perfectos").
Una serata skinhead, quindi. I tempi cambiano, del resto. Trent'anni fa bastavano skin in numero superiore a due per mettermi in allerta, oggi uno dei migliori gruppi oi! core in circolazione riesce a mettere nella strofa di un pezzo Cock Sparrer, Grim Reaper, Angelwitch, Nabat e Judas Priest (pazzesco, e in senso positivo) - ah,  Riki mi ha ricordato che ai tempi ho incrociato uno dei padri storici dell'oi! core italiano, prima che si rasasse la testa
No More Lies sono decisamente HC, ma fin dal loro debutto l'influenza Oi! core è presente in una certa misura, e non semplicemente perché il loro primo album includeva una cover dei Nabat,

 "Nessun Rimorso" (su bandcamp qua) è stata una prova a metà tra HC italiano anni ottanta e ispirazioni NY (Madball, Sick of It All) e si concludeva con una cover di "Potere nelle strade". Un nuovo lavoro era da mettere in cantiere, perché quella sera, pur essendo stato l'unico gruppo a cui il pubblico ha chiesto bis, non avevano altri brani oltre quelli che avevano proposto in scaletta.
Il nuovo "Fuori dal coro", uscito ad agosto e reperibile  su Hellnation Store, introduce nel sound del gruppo elementi D-beat/crust ed evolve in un suono meno "squadrato" e minimale rispetto al lavoro d'esordio, pur continuando a mantere tutta la potenza e l'impatto che ho sentito dal vivo, anzi, alzando il livello. "Odiati e fieri" (titolo con precedenti anche censurabili) poi è un'anthem Oi! core destinata di sicuro ad entusiasmare, dal vivo.
Di questo ed altro parleremo venerdì sera con Fabrizio, voce dei NML (ed ex frontman dei disciolti Payback).


venerdì 2 settembre 2016

Una lunga estate calda - Inizio terza stagione di FERA.venerdì 09/09/2016 ore 20.30


Chi l'avrebbe detto, iniziato senza alcuna pretesa e continuando a non averne, di pretese, FERA comincia la sua terza stagione. E se è arrivato fin qui lo deve essenzialmente a Daniele e Silvia, al secolo gli zii rock, che  non solo hanno fatto nascere garageradio.it , ma attraverso difficoltà non da poco (tra cui un trasloco non semplice e non scontato) la hanno traghettata sulle frequenze FM di Punto Radio (Cascina-PI).
E non posso non ringraziare personalmente Antonio Dovico (Note al Vento), che con la sua generosità ha offerto ospitalità alla radio quando si è trovata in difficoltà (noi sappiamo a causa di chi e per quali motivi).
Quindi ora per quel che riguarda lo streaming non cambia niente, ma le trasmissioni in diretta di garageradio.it, compreso FERA, andranno anche in  FM su Punto Radio (91.1-91.6 MHz, copre buona parte della costa delle province di PI e LI). Per il sottoscritto vuol dire tornare in FM dopo 30 anni precisi...
Dopo qualche ovvia complicazione nel definirlo, l'orario cambia, 20.30-21.30. chiaramente per quel che riguarda il podcast nulla cambia.

E' stata un'estate densa di eventi, per quel che riguarda gli orizzonti di questo blog e di questo programma radio.
I Metallica sono usciti con un singolo apripista del nuovo lavoro, e in tanti si sono messi a gridare al miracolo per il ritorno alle origini. E' una cosuccia mediocre e banalotta, e sull'onestà dell'operazione neanche mi metto a discutere (forse quello più in buona fede è Kirk Hammet, ma vai a sapere). Poi ci sarebbe il testo, che potrebbe essere estratto da Ride The Lightning o Master Of Puppets: "We are so fucked/ Shit Outta Luck/Hardwired to selfdestruct". Solo che all'epoca veniva da pensare che Hetfield avesse messo insieme le parole dopo essersi ascoltato cinque volte di fila Hear Nothing See Nothing Say Nothing. Oggi te lo immagini a cercare lo spirito dei primi LP, magari depresso  dopo aver preso una sòla con l'ultimo fondo di investimeto che ha sottoscritto, guardare il risultato soddisfatto e poi uscire dallo studio di registrazione per fiondarsi al golf club. Era più credibile quell'idiota di Cronos quando nell'ultimo Venom cantava "We're the long haired punks" (scroscio di risate in sottofondo).
All'incirca in contemporanea anche i Sodom hanno fatto uscire un singolo in vista del nuovo album, e il tutto è sembrato estremamente più autentico.
Dave Lombardo è passato ai Suicidal Tendencies, dichiarando il suo rispetto per "Mike Muir's institution" (notare il gioco di parole), e anche qua nuovo singolo con lui ai tamburi, davvero niente male.
E il buon Dave sarà alla batteria pure nella reunion dei Misftis orginali con Glenn Danzig.
I Testament si sono fatti tre date italiane (una qui) nel loro tour estivo, dimostrandosi in gran spolvero, e hanno annunciato un nuovo lp in autunno. Staremo a vedere che ne uscirà.
Anche gli Exodus hanno fatto date in Italia, ma senza Gary Holt, occupato con gli Slayer.  E pare che proprio non sia la stessa cosa (che senso hanno Exouds senza Holt? Ah, giusto, lo stesso senso di Slayer senza Hanneman e Lombardo).
Il Discharge hanno suonato a ingresso gratuito a Festareggio, a Campovolo. Gentilmente offerti dal PD, quindi. Anche se erano ad una festa de l'Unità mi spiace essermeli persi. End Of Days è stato un grande, grande ritorno per i padri del D-Beat.


Il concerto più pazzesco a cui ho partecipato è stato quello degli Adolescents a Campi Bisenzio, quello che mi ha più toccato i Voivod a La Spezia. Notevoli davvero anche le due date di Distruggi La Bassa a cui sono andato (qua e qua).
A questo proposito, gli Upset Noise si sono sciolti dopo una reunion durata un'anno, ed è un vero peccato  (la loro riunione era stata annunciata proprio qua). (anche i Weekend Nachos si sono sciolti, dopo l'uscita del loro album finale, Apology, bel lavoro in cui rallentano un minimo e qua e là si avvicinano al sound dei Trash Talk)
Ah, dimenticavo, i Descendents hanno sfornato un nuovo album, e come si fa a non AMARE Milo e soci (e  a non ricordare che i Green Day non hanno inventato NULLA)?

Questa stagione di FERA parte con una buona quantità di contenuti già fissati: ancora pezzi di storia dell'hc in italia, heavy rock e fumetto, band che si stanno facendo notare e non soltanto entro i confini nazionali. Quindi rimanete sintonizzati, o perlomeno non perdetevi i podcast.

La scaletta: un riassunto degli eventi estivi e dintorni.