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sabato 28 novembre 2015

Anni 90: i meccanismi dietro la svendita dell'underground (e l'epidemia di musica spazzatura) - 4 dicembre ore 19 www.garageradio.it

Anni 90: i Nirvana sono la cosa più grossa dai tempi dei Beatles, e il resto del grunge segue;  il punk (Green Day, Offspring) si fa strada alla grande su MTV, ma ci sono anche Rage Against The Machine e Nine Inch Nail e PJ Harvey e i Kyuss e gli Smashing Pumpkins. Rai Due fa la diretta dei concerti dei Bad Religion. Se tiri su un gruppo death metal e cacci fuori un demo decente arriva Roadrunner e ti mette sotto contratto (e questo genera molte aspettative, e molti gruppi death). Il thrash è morto, ma chi se ne frega, ci sono i Pantera.
E' voce comune che il grunge abbia fatto fuori il metal degli 80. Ma in realtà il vero fatto nuovo è costituito dalla politica commerciale della Sub Pop che ha mostrato a tutti come prendere un'oscura scena musicale decentrata e farne un'icona pop (monetizzandone ogni virgola) - ne ho già parlato qua.

Nell'orticello  italiano è l'esplosione delle posse: alle feste universitarie si balla su pezzi di 99Posse e Sud Sound System. La scena punk hc non viene spazzata via del tutto da rap e reggaemuffin, diventa più piccola e largamente de-internazionalizzata. A Torino attorno a El Paso c'è una nuova fioritura di gruppi hc,  una seconda generazione cresce e lo fa, musicalmente, ripartendo da capo. Dall'underground escono i gruppi che alzeranno notevolmente il livello medio del mainstream musicale tricolore: Subsonica, Alma Megretta, CSI e via dicendo
Specie guardando alla situazione attuale sembrerebbe il mondo dei sogni, no?
Invece il quadro generale è quello dell''avvento dei contabili al potere.
Era cominciato con MTV  e Jello Biafra aveva subito inquadrato il fenomeno


I nostri amati dei aziendali
proclamano la creazione del video rock
e in un anno lo fanno cadere a livelli bassissimi
la TV commericale ci ha messo 25 anni a raggiungerli
E' la nuova frontiera, dicono
E' completamente aperta, tutto puo' accadere
Ma ci vuola una bella faccia
a chiamarsi pionieri
quando sei dannatamente troppo conservatore
per cogliere le vere occasioni.


Ora nelle gigantasche compagnie discografiche
Le decisioni vengono prese da
Contabili sordi con il cervello pieno di grafici
invece che da appassionati di musica

Il minor comun denominatore detta legge
dimenticate l'onestà
dimenticate la creatività
i più stupidi comprano di più
questo è il nome del gioco

Ma le vendite crollano
e nessuno dice perché
Puo' essere che abbiano fatto uscire troppi dischi schifosi?


(Dead Kennedys, "MTV get off the air" - Frankenchrist, 1984)



In realtà al mercato discografico le cose a metà anni 80 non andavano così male. Anche perché l'underground continuava a produrre mode musicali che continuavano a fornire carburante all'industria.

Ma negli anni novanta qualcosa cambia.
Per fare un esempio, quando vennero fuori i Pantera io trovai la loro musica abbastanza triviale ma sopratutto ruffiana. Piacevano a tutti, e quindi pensai che era uno dei tanti segni dei tempi.
Poi vent'anni dopo sento Phil Anselmo ammettere candidamente:


 "Alla fine degli 80, scrivendo pezzi metal, un sacco di band si tenevano il "money riff" per la fine del pezzo, o per la sua parte centrale e via dicendo.Ma noi vedemmo che il "money riff" faceva saltare la gente, così pensammo, tipo, "perché non fare tutta la dannata canzone col money riff?"  ("Metal evolution 8 - Nu Metal", Banger Films)

(il "money riff" sarebbe il riff ad effetto, quello da jingle, per intenderci)

Quindi, in un certo qual modo, ci avevo visto giusto. Un certo cambiamento di attidudine rispetto a queli ventenni che avevano inciso un demo a titolo "Metal up your ass".
Che c'entra tutto questo coi contabili al potere, visto che in questo blog si parla di musica "di minoranza"?
C'entra, eccome.
Mentre Sub Pop fa vedere a tutti come l'underground sia commercializzabile su grandissima scala, nel 1991 incominciano le rilevazioni di Nielsen Soundscan   e i contabili che reggono l'industria discografica (grande e piccola) hanno in mano l'attrezzo definitivo, l'arma finale. Soundscan è un sistema di tracciamento e rilevazione delle vendite (di qualsiasi tipo) di musica, video musicali e prodotti collegati. Ed è la sorgente dei dati delle classifiche di Billboard (la RIAA, quella che certifica i dischi di platino, per capirci, non adottò il nuovo sistema). A questo punto, dopo un'iniziale diffidenza, si crea il cortocircuito perfetto: se qualcosa (qualsiasi cosa) inizia a vendere abbastanza, viene rilevato e finisce nelle chart di Billboard. Una parte di quelli che si leggono le chart di billboard,  incuriositi, vanno a comprarsi il disco, le vendite aumentano, l'aumento viene rilevato dal sistema, il disco scala le chart e così via.
Ora, in questo nuovo mondo, dopo poco i gruppi capiscono che se vendono abbastanza questa scala automatica almeno un po' di strada verso l'alto gliela farà fare. Loro sono contenti, e le etichette per cui incidono ancora di più. Cos'è che diceva Jello Biafra a proposito del minimo comun denominatore?
La forza dirompente di questo sistema però finisce per impoverire le scene underground, e fin dall'inizio (avete presente i gruppi che al principio dei 90 si trasferivano a Seattle per "essere scoperti"?).
L'industria discografica, che ha imparato a costruirsi in casa le mode (vedere l'invasione di boy bands negli anni 90) accoglie a braccia aperte, incoraggia e amplifica qualsiasi fenomeno musicale (in pratica li costruisce). I gruppi post grunge, il nu metal e poi l'emo: tutta roba derivativa, vendibile, che può beneficiare alla grande dell'ascensore che ho descritto prima (ma il ragionamento può essere esteso al cosiddetto metalcore).  La trasformazione in moda di punk e metal tra fine 70 e primi 80, al confronto, appare un fenomeno del tutto artigianale.
Botch
Ovviamente ci sono state scene locali che in larga parte sono sfuggite a queste logiche. In primis la scena di Palm Desert. Poi anche la scena di New Orleans negli anni 90, quella di Richmond a partire dal nuovo millennio. Ma chi le paragonerebbe alla Bay Area o alla Seattle degli anni 80? L'ultimo evento veramente inatteso sono stati, forse, Botch, Converge e Dillinger Escape Plan a cavallo tra questo secolo e il precedente.
Il passaggio degli anni novanta può essere ben descritto con parole che sono state usate per tutt'altro argomento: "E fu così che gente dedita a una irrefrenabile voglia di vivere fu trasformata in gente dedita a un'inarrestabile voglia di consumare" (Alessandro Marescotti, introduzione a "Italian Crackdown", Ed. Apogeo) (1)

(1) Italian Crackdown è il nome con cui gli americani dell'Electronic Frontier Foundation battezzarono l'operazione "Hardware I", una vastissima serie di sequestri rivolta contro i nodi della rete FidoNet italiana. In Italia l'operazione, assurda nelle premesse e totalmente arbitraria e fascista nell'esecuzione, restò fuori dalla luce dei media. Solo L'EFF e Wired, oltreoceano, ne parlarono come di un fatto di inaudita gravità. Successe nel 1994, lo stesso anno in cui usciva "Dookie" dei Green Day e, secondo molti, il punk moriva.

La scaletta: un giro per i novanta, ovviamente.



lunedì 23 novembre 2015

Tribal Area 1-5: una videozine storica - Venerdì 27 novembre ore 19 www.garageradio.it

Chi è nato dagli ottanta in poi potrebbe far fatica a pensare a un mondo di tutti i giorni non solo senza rete, ma anche senza computer, scanner, programmi di fotoritocco, word processing, impaginazione, video editing (anche se la comunità degli utenti Amiga fu l'avanguardia del multimedia digitale). Eppure sul finire dell'era analogica non solo ci fu un pullulare di fanzine fatte con macchina da scrivere, fotocopiatrice, forbici e colla. Esistevano pure videomaker underground. E venne fuori anche la prima videozine hc (l'unica di cui io sappia), Tribal Area, distribuita sotto forma di cassette VHS. Tra il 1987 e il 1991 ne uscirono 5 numeri.
Cassette VHS, quindi limitate di forza ad una diffusione solo europea, visto che oltreoceano utilizzavano lo standard NTSC. Perdipiù col parlato dei redazionali in tedesco. Ma la maggioranza dei gruppi presenti sulla videozine era anglofona e la maggior parte dei contenuti era costituito da riprese di concerti.
La videozine è rinata in DVD e online nel nuovo millennio, collegata a Ox Fanzine e Trashmark Merchandising, ma sono i primi cinque numeri in analogico quelli che a modo loro hanno fatto la storia. Ovviamente ora tutto quel materiale è stato digitalizzato, e il sito web, esclusivamente germanofono (la versione inglese, per quanto linkata, non esiste) è del tutto in linea con la videozine originaria.





Tribal Entertainment (o Tribal Video), la videoetichetta che  faceva uscire la fanzine, produsse anche una serie video. A me sono rimasti "Along the way" sui Bad Religion e "Damnation" sui Jingo de Lunch. Entrambi seguono la stessa formula: brani di intervista alternati a riprese dei concerti.
Nel complesso Tribal fornì una buona e abbastanza completa videodocumentazione dell'ultima fase dell'underground hardcore degli anni ottanta, quel periodo in cui secondo alcuni l'hc era già morto.




"Along the way" è un bel ritratto dei Bad Religion nel loro momento migliore: sono tra le realtà più grosse, se non la più grossa, dell'underground punk-hc e non sono ancora diventati mainstream. Visione caldamente consigliata a chi li abbia sempre ritenuti uno dei vari gruppi punk melodici e più o meno pop che giravano su MTV a metà anni novanta. Io li vidi al Macchia Nera nell'estate del 1989. C'era poca gente, e non mi ero accorto che c'erano anche  milanesi in trasferta (bimbi, per perdersi nell'andare dall'allora sede della Wide Records al Macchia uno ci doveva metter del suo... :) ).

La scaletta: i gruppi dei quel periodo, che finirono sulla videozine.


sabato 14 novembre 2015

Il crepuscolo della NWOBHM - venerdì 20 novembre ore 19 www.garageradio.it

Tra le varie etichette nate sull'onda della NWOBHM quella più tardiva fu La Ebony records. Pochi fondi a disposizione, primi dischi fatti uscire nell'82, non era nella migliore delle posizioni per far uscire gli ultimi classici dell'ondata del nuovo metal britannico. Nondimeno mise a segno una terna di bei colpi: nella seconda compilation che fece uscire, "Metallic Storm" (1982), c'erano i Mercyful Fate, per la prima volta su vinile con "Black Funeral"; e mise sotto contratto i Savage facendo uscire, nell'83 il loro primo album, "Loose 'N Lethal", contenente  "Let it loose", la cui cover era stata inserita dai Metallica nei loro primissimi set ( è sul demo  "Whiskey audition tape"). Fece anche debuttare su lp i Grim Reaper con "See you in hell" (1984), l'ultimo vero classico minore della NWOBHM.
Il resto del catalogo Ebony fu costruito con band di secondo-terzo piano come gli Chateaux e "metal by numbers", come si dice.
Curiosamente, nonostante i budget risicati, le copertine dei suoi vinili di punta furono di qualità abbastanza alta, anche rispetto ad altre e più blasonate indies del periodo (pernsate alle copertine dei dischi Neat, per fare un esempio, o peggio ancora a quelle della Heavy Metal Records).
I piccoli budget vengono collegati al timbro abbastanza lo-fi dei dischi Ebony che finirà per farli sembrare più in linea col sound associato ai primi gruppi della NWOBHM - questo mentre diverse band inglesi si stavano orientando su produzioni più scintillanti (almeno nelle intenzioni) e su un approccio più melodico, magari con tanto di cori armonizzati, quelle harmonies tanto disprezzate da Jess Cox quando era nei Tygers of Pan Tang (vedere Tokyo Blade, per esempio, o Heavy Pettin') - del resto era uscito "Pyromania" dei Def Leppard, e stava arrivando l'invasione americana.


"See you in Hell"  uscì in un periodo in cui da una parte certi suoni avevano trovato già da un paio di anni una nuova patria negli USA, e dall'altra il thrash era ormai qualcosa di ben affermato e in crescita (con le uscite di Metallica, Anthrax, Slayer, Voivod etc).
E sopratutto in quel periodo il mainstream del rock "duro" (in questo caso le virgolette sono d'obbligo) veniva preso d'assalto da un esercito di bambolotti dalle permanenti voluminose, vestiti di straccetti colorati, usciti dal Sunset Strip - un esercito che poteva vantare in suo appoggio la devastante potenza di fuoco mediatica di MTV.
I Grim Reaper fecero uscire un altro disco su Ebony, per poi nell'87 approdare direttamente su RCA (che aveva distribuito gli altri due album). Ma ormai non era più aria.


Steve Grimmet, il vocalist, raggiungerà gli Onslaught, gruppo dal tempismo ai limiti del grottesco: partiti come band metal-punk, passano a un thrash con test satanici e debuttano nel 1985 con "Power from
hell". E, all'epoca, risultò chiaro che il Regno Unito non era terra buona per il nuovo genere (lo facevano meglio non solo gli americani, ma anche i canadesi, i tedeschi, gli svizzeri....). Anche perché in Inghilterra la "next thing", quanto a roba pesa,  saranno il grind, il primo crust, il metal gotico dei gruppi Peaceville. Mentre il resto della musica estrema inglese va verso le posizioni da cui sono partiti loro, gli Onslaught proveranno a clonare gli Slayer e poi a inserire Grimmet alla voce. Niente da fare, tanto che Grimmet metterà su i Lionsheart, gruppo che nei primi novanta si metterà a flirtare con sonorità un po' bluesy, un po' americane, un po' alla Whitesnake del 1987. Ma anche lì siamo fuori tempo massimo (escono nel 92). E la storia com'è andata a finire? Ma ovviamente con una reunion dei Grim Reaper (in realtà del gruppo originario c'è rimasto solo Grimmet), tutt'ora in corso...

Per chi se li fosse persi, i precedenti post sulla NWOBHM sono qui, qui e qui.



lunedì 9 novembre 2015

Ash vs The Amboy Dukes - Venerdì 13 novembre ore 19 www.garageradio.it

Ci sono scelte di colonna sonora che marchiano fin dall'inizio un "cult totale".
In "Ash vs Evil Dead" Sam Raimi inquadra un Ash cinquantenne che, dopo essersi stretto la pancia con un busto, sale in macchina per andare a rimorchiare tardone in un bar al suono di "Space Truckin' " dei Deep Purple. La mezza età ha reso l'improbabile eroe della saga "Evil Dead" ("La Casa", "La Casa 2", "L'armata delle tenebre") ancora più cialtrone, stupido, maldestro, sciovinista: assolutamente irresistibile. Quando il protagonista ritrova sé stesso e la sua protesi-motosega, la sua prima battaglia, con gli usuali fiotti di sangue e smembramenti vari, avviene al suono di "Journey to centre of the mind" degli Amboy Dukes - prima ci sono stati pure i Frijid Pink  Nel secondo episodio vengono fuori di nuovo i Deep Purple ("Highway Star") ed Emerson Lake & Palmer ("Knife Edge"). Il che rende se possibile ancora più spiccata la natura post-post-post moderna della serie: il sequel attuale di una trilogia anni 80 con una colonna sonora a base di sixties e seventies (per ora, vedremo che succederà dopo).



Tutto ciò è un buon assist per una puntata tra anni 60 e 70, con una buona dose di gruppi della scena di Detroit (da lì venivano Amboy Dukes e Frijid Pink ); ed è anche una buona occasione per ribadire quanto fosse "proto hc" l'approccio di uno dei  grandi gruppi di quel periodo, gli MC5. In primo luogo col loro "alzare la posta", e lo dice un personaggio piuttosto qualificato (questa ve la lascio in inglese):

The Amboy Dukes
"I thought I was a bad motherfucker on the guitar, I thought the Amboy Dukes were bad
motherfuckers, they had that James Brown Wilson Pickett Sammy Davis shake going on
and then I saw The MC5 - it was stupefying!"
(Ted Nugent chitarra, The Amboy Dukes)

In secondo luogo, con la loro attitudine :

"C'era un senso di urgenza nel trovare una posizione militante nell'opporsi alla direzione disastrosa che le cose stavano prendendo. Ogni giorno sulla scena nazionale e internazionale c'erano sviluppi, sviluppi politici, che buttavano benzina sul fuoco.
Il Flower Power era carino, ma non abbastanza potente. La mia generazione concordava sul fatto che il modo in cui i nostri padri conducevano le cose era un disastro totale, e che l'unica chance che avevamo era dire qualcosa al riguardo, e dirlo quanto più forte possibile. E trovammo che le chitarre elettriche erano un buon modo per farlo"
(Wayne Kramer, chitarra, MC5)

Parole da scolpire nella pietra, queste....


(Entrambi gli estratti sono presi dalla trascrizione di "Metal Evolution - 2 -Early Metal, US" Banger Films)