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sabato 9 maggio 2015

Durante e dopo l'hardcore, il post hc... - Venerdì 22 Maggio ore 21, www,garageradio.it


Serviva Dave Grohl con il suo Sonic Highways per iniziare a rimettere a fuoco la scena di Washington DC degli anni 80. American Hardcore (il film) non era bastato, anche perché glissa sugli avvenimenti dell'85 nella capitale USA.. Forse il documentario del buon Dave servirà a trasmettere l'eco dello spirito dell'epoca, di quell'attitudine, a gente che, parlando di hardcore punk riesce a scrivere "I Germs avevano risemantizzato gli espedienti formali dei newyorkesi Ramones" (googlare la frase per trovare la fonte di questa perla - fatevi pure 4 risate, ma a pensare che totalizzano decine di migliaia di visualizzioni al giorno resto un poco depresso).
Lo sappiamo, tra le die hard metalheads ci sono fior di nerd capaci di scrivere dieci cartelle sul tredicesimo album dei Bestial Desacrator (il nome l'ho buttato lì a casaccio, non venite a dirmi che in realtà i Bestial Desacrator esistono e hanno fatto solo un  ep - state un attimo al gioco, per favore). Ma quando si arriva ad usare il verbo "desemantizzare" siamo al "next step". Inarrivabile.
A che è dovuta questa introduzione, all'apparenza gratuitamente polemica?. Al fatto che mi accingo a buttar giù due parole (e una scaletta) in materia di post hardcore. E come la New Wave il post hardcore è stato capace di attirare pseudointellettualume in abbondanza.
In più l'argomento è doppiamente scivoloso, perché ha molto a che fare con Washington DC, la Dischord e la Revolution Summer, cioè secondo alcuni con la nascita dell'emo (e quindi apre un altro argomento, cioè quello delle paternità disconosciute da un lato e rivendicate dall'altro).
Ritornando al post hardcore, io la butterei lì in maniera molto semplice: si tratta di ciò che hanno fatto gruppi hardcore (o della scena hardcore) evolvendo da basi hc e mantenendo spirito punk, senza passare ad altri generi già riconosciuti (metal, death rock, etc). Da un punto di vista musicale le direzioni sono state le più diverse, ma qualsiasi fosse l'evoluzione è avvenuta dentro la scena hc o nella sua evoluzione indie.
Quindi i gruppi non cambiarono etichetta, né circuito per i concerti, restando in buona parte ancorati al DIY.. La cosa vale senz'altro per Embrace e Fugazi, ma anche per Saccharine Thrust. Die Kreuzen e pure per la Rollins Band degli inizi e per i Neurosis.

Ritorniamo a Washington DC: Ian Mackay e la gente che ruota attorno alla Dischord, preso atto di un degrado violento e destrorso della scena che avevano contribuito a far nascere 4 anni prima, decidono di ripartire da zero. Il punto principale è "nuove band per nuova scena" o qualcosa del genere. Per cui tra 84 e 85 nascono Rites Of Spring, Embrace, Dag Nasty.
Ora, se dai vinili sembrava una logica evoluzione del sound originario, che si vedeva anche in "This Side Up" degli Scream (ed era stata avviata dai Minor Threath stessi con "Salad Days"), quando da queste parti arrivarono in tour i Soulside realizzammo che il processo era destinato a lasciarsi totalmente alle spalle l'impronta sonora dell'hardcore che conoscevamo. L'arrivo dei vinili dei Fugazi e poi dei tour della band lo confermò: Washington DC si stava profilando come l'anti New York, in un certo senso (eccezione notevole in questo processo di massiccia divergenza dall'hardcore delle origini "Can I Say" dei Dag Nasty, che finirà per essere un punto di riferimento non solo delle evoluzioni in senso melodico e pop, ma eserciterà un'influsso rilevante anche sull'hardcore di NY -Gorilla Biscuits- e quindi tanto sui gruppi Youth Crew che su quelli dello Youth Crew revival).



Ma non c'erano solo le band Dischord a "guardare oltre". Basta pensare a quello che hanno fatto i Black Flag da "My war" in poi. E per quale motivo "Souls at Zero" dei Neurosis dovrebbe essere definito post metal? Per non parlare dei Naked Raygun




In breve, tutto questo processo evolutivo fino ai primissimi anni 90 avviene all'interno delle scena e del circuito hc internazionale, e quindi con quell'attitudine e quei modi. Ci si renderà conto che quindi anche nei suoi aspetti più melodici o pop non ha molto a che fare, che ne so, con i My Chemical Romance...
Più volte mi sono chiesto perché 35 anni di storia dell'hc hanno visto nell'underground ripetuti reset nello spirito del "back to the basics", e perché negli ultimi 25 anni sono stati in realtà abbastanza pochi i gruppi hc a incorporare nel proprio sound certi elementi di quell'evoluzione sonora. Inizio a pensare che si tratti di una voluta presa di distanza da quelli che la comune vulgata ha classificato come i frutti di quelle esperienze, cioè il pop punk da una parte e l'emo dall'altra. Specialmente la popolarità dell'emo nello scorso decennio ha portato a una vera e propria riscrittura della storia: se andate a cercarei i Rites Of Spring  o gli Embrace su en.wikipedia.org li troverete classificati come gruppi emo, il che non è bizzarro ma assolutamente aberrante.Qui non si tratta di "leadership riluttante", ma di paternità vigorosamente negata. "L'emo è un genere costruito a tavolino", dice Mackay. Dire che lui Guy Picciotto hanno inventato l'emo è come sostenere che gli Anthrax hanno fatto partire il Nu Metal o collocare i DRI all'origine del metalcore (al riguardo ho espresso il mio dissenso qui). E' vero, in ogni tipo di forma artistica sono quelli che vengono dopo a crearsi le proprie ascendenze, Ma ogni volta che cado su argomenti del genere non posso non ricordarmi di una memorabile uscita di Mark Arm a proposito del cosiddetto post grunge: "If those bands have grunge influences and somehow I'm responsible for grunge, fucking kill me!"

Per il post hc, come molti della mia generazione, ho "mixed feelings", quindi la scaletta sarà molto molto parziale...

PS. La scaletta si ferma al 1993. E' un punto di svolta nella storia dell'underground, quell'anno. Prima i gruppi che venivano dalla scena hc sapevano che non ci sarebbe potuto essere nessun tipo di carriera nel rock, per loro.Poi nel 1994 i Green Day si trovano proiettati dal 924 Gilman St. e dalla Lookout Records al contratto su major e ai 10 milioni di copie nei soli US con "Dookie". A quel punto fu chiaro a molti che una carriera non solo era possibile, ma era anche a portata di mano: le major stavano scritturando di tutto (i fratelli Koller ci hanno pagato le loro case, con il loro contratto su major, e hanno continuato più o meno come sempre, per altri le cose sono state alquanto differenti....)


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