A New Scar |
Arrivando alle 20 manco Stupro HC, Wah 77 e Devasted.
L'affluenza è buona. L'impianto appare subito piuttosto sottodimensionato per un evento all'aperto, e la cosa creerà qualche problema con alcuni gruppi.
Still Nervous propongono un hc americano mid eighies, efficace, Idol Lips un punk vecchia maniera. Radio Shakedown esprimono una prospettiva più anni novanta (a tratti mi vengono in mente primi Jawbreaker, Operation Ivy, Green Day). Il pubblico fin qui manifesta un interesse abbastanza blando. Le cose cambiano con i Chains. Con loro siamo più in ambito new school, ispirazione newyorchese, Madball e Sick of It All, certo, ma ben rielaborati. E con loro parte il pogo.
A New Scar |
Dezo infila in mezzo ai brani stacchi di puro rumore elettrico, il tutto è tenuto insieme dall'inarrestabile Bonanni alla batteria. A New Scar finiscono il loro set con "Fanghiglia Cristiana", ripresa dalla cassetta dell'82 dei Disarmo Totale, il primo gruppo di Diego.
I Raw Power partono con "Mine To Kill" e vanno avanti col loro set che come al solito entusiasma il pubblico soprattutto con i classici di "Screams From The Gutter". Sarà l'impianto, ma quando li ho visti l'anno scorso a Poviglio erano più incisivi.
Comunque quando i True Sounds Of Liberty salgono sul palco, Jack Grisham ringrazia i Raw Power, e non altri.
Cosa dovevano essere gli TSOL nell'81, quando a Orange County loro erano "LA" band, anche più
TSOL |
Più di una generazione è trascorsa dagli anni d'oro del gruppo, ma sotto il palco un pubblico che perlopiù nell'81 non era ancora nato fa esplodere il pogo ogni volta che arrivano pezzi come "Sounds of laughter", "Abolish government", "Property is theft". C'è un tipo del pubblico che ripetutamente sale sul palco per abbracciarli e la cosa viene gestita con la massima tranquillità e naturalezza. Una professionilità incredibile, un'incredibile energia. Qualsiasi problema ricollegabile all'impianto viene neutralizzato da testate Orange usate al meglio e qualcuno mi fa notare che Emory non usa barré.
Due bis, di cui il primo è "Die for me", senza Grisham sul palco, cantata da Emory.
E così una leggenda dell'hc punk ha fatto il suo show davanti a un paio di centinaia di persone in un posto sperduto della bassa ferrarese, comportandosi come fossero tipi qualsiasi.
TSOL |
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