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sabato 25 marzo 2017

Quattro chiacchere l'ex frontman dei Negazione - venerdì 24 marzo ore 20.30 www.garageradio.eu

Zazzo e Syd, 1985
Ovvero quattro chiacchere con Guido Sassola, alias Zazzo, in una trasmissione co-condotta da Antonio Cecchi. Quindi dovrei dire qualcosa sui Negazione, e dopo tutto questo tempo e con la loro duratura fama che permane a venticinque anni dal loro scioglimento, è difficile farlo senza essere banali.
Ma posso partire proprio da Antonio, che ha detto "Noi non eravamo simpatici come i Negazione". In effetti difficile immaginare due gruppi più diversi. L'intensità di Syd sul palco incuteva una certa soggezione. Con Zazzo nessuna distanza, invece, e la cosa aveva anche effetti collaterali - una volta Stiv Rottame, aggrappandosi a lui dal basso, lo fece cadere giù dal palco con conseguenze piuttosto rovinose (episodio che Zazzo racconta in Italian Punk Hardcore). Però non era una cosa tipo "Salve, siamo gli amichevoli Negazione". Era la naturale capacità di creare un legame quasi empatico con la gente sotto il palco - mentre tiravano su un muro di suono impressionante. Era la tendenza spontanea a creare un rapporto umano con quelli che avevano a che fare con loro - e anche Antonio scrive qualcosa di simile in No More Pain. Due gruppi diversissimi, quindi, eppure molto legati. Forse anche perché Syd e Marco Mathieu si erano ritrovati assieme per svariate ore in una gabbia della polizia tedesca in seguito al Chaos Tag.
Per quel che mi riguarda li vidi suonare per la prima volta al Victor Charlie, e per l'ultima al Monsters Of Rock del '91, che non è stato il loro ultimo concerto,  ma è stato sicuramente uno dei più importanti della loro ultima fase, dato che dopo 10 mesi erano sciolti. Se ci pensate, due ambienti più che diversi tra loro, apparentemente incompatibili. Fu detto molto sulla loro partecipazione a quel festival. Onestamente da un lato mi sembrarono completamente fuoriposto; dall'altro però avevano anche portato qualcosa degli squat dell'hc italiano del precedente decennio davanti a 40.000 persone (ovviamente con Tutti Pazzi in scaletta).
E lascerei la cosa così, senza ulteriori considerazioni.

1 commento:

  1. Si, Heintz, hai ragione. Lasciamola così perché non si può commentare un movimento senza precedenti. Senza precedenti significa senza uno storico che suggerisca come affrontare le situazioni. E credo che qualunque gruppo, in quegli anni, qualsiasi scelta abbia fatto, si sia buttato nel mucchio con tanta generosità ed inconsapevolezza. E per questo godiamoci ciò che fu solo per ciò che ancora oggi è, cioè la musica. Italian HC forever!!!

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