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mercoledì 28 gennaio 2015

Upset Noise, intervista - ore 21, Venerdì 30 gennaio www.garageradio.it

E' ufficiale: gli Upset Noise si riuniscono e avrò il piacere di fare quattro chiacchere in trasmissione con Lucio Drusian, voce della band - sono passati circa 20 anni da quando li intervistai l'ultima volta, mi pare per Flash...
Nella seconda fase dell'hardcore italiano anni 80 sono stati tra i pochi gruppi capaci di lasciare il segno, anche grazie a uno dei rari "singoli" assolutamente memorabili prodotti da quella scena, "Growing pains", dall'omonimo EP (1989). La generazione dell' hardcore italiano (e non solo) was comin' of age e con una riflessione personale il testo di Lucio finiva per fotografare un momento collettivo. Quando parlava di "dolori della crescita" tutti sapevamo di cosa si trattasse ed era difficile non identificarsi. Insomma, non roba da poco.


Il brano finì poi sul loro ultimo LP, "Come to Daddy" (1993)


(Aggiornamento dopo la doverosa precisazione di Lucio) Noterete la grafica di copertina di  Jeff Gather Quella quella del precedente "Nothing more to be said" (1988) è invece di RK Sloane


Erano anni di crossover (quello che oggi si chiama crossover thrash). Questa locandina, proveniente dal sito dei Negazione, inquadra lo spirito dei tempi:


 (gli Attitude, di San Francisco, erano la reincarnazione degli originali Attitude Adjustment, il gruppo di Andy "Airborne" Andersen, che lasciato il crossover molto punk del loro debutto su Pusmort si erano buttati sul recupero delle radici, tra cover di UK Subs, Eddie Cochrane e AC/DC)
 
Ma non ho mai pensato agli UN come a un gruppo metal o metallizzato, sulla scia di DRI (post "Dealing with it"), Suicidal Tendencies (post primo lp) e Corrosion of Conformity (post "Technocracy"). Indipendentemente dalla piega che avevano dato al loro sound per me sono sempre rimasti un gruppo HC. Come del resto i Jingo de Lunch, band con cui furono in rapporti molto stretti, tanto che i berlinesi inserirono una cover di "Growing Pains" nel loro debutto su major, "Underdog" ( Vertigo, 1990). E' una questione di attitudine, tanto per cambiare. E guarda caso sono stati proprio gruppi italiani con questo tipo di attitudine a conquistarsi popolarità al di fuori dei confini nazionali. Qui li vedete dal vivo nell'89. Se non notate la macchina da guerra alla batteria avete bisogno di un paio di orecchie nuove (mi risentii con Stefano Bonanni a metà anni novanta, gli Offspring e i Green Day  stavano per scalare le classifiche,  io avevo smesso di scrivere di musica e lui suonava in un gruppo funky... tempi piuttusto balordi).



2 commenti:

  1. piccolo appunto...la cover di "nothing more.." è opera di R.K.Sloane,mentre l'artwork di "come to daddy" è di Jeff Gaither. (n.d.L.)

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