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domenica 22 gennaio 2017

Muri di Marshall e nero di china - quattro chiacchere con Enzo Rizzi - venerdì ore 20.30 www.garageradio.it

Dunque, com'è che cominciava?

Il cielo sopra il porto ha i colori di un televisore sintonizzato su un canale morto

No, non è questa.... ah, ecco:

Nello studio di registrazione, la ragazza si aggiustò la cuffia sulle orecchie e fece un cenno al tecnico. Questi, che si trovava dall'altro lato della cabina di vetro, annuì e premette il pulsante che avrebbe fatto risentire diverse ore di musica registrata.
Il primo pezzo, un rock duro improvvisato (in uno stile comunemente definito angoscia rock), era stato registrato qualche settimana prima. La ragazza era la cantante solista della band. Era la prima volta che sentivano i nastri dopo il mixaggio: per prima cosa avevano dovuto racimolare i soldi per pagare l'affitto dello studio. La ragazza non aveva ancora un contratto per incidere il disco. Forse, non l'avrebbe mai avuto.


Neanche... stop, rewind. Comincia così. Si, proprio in questo modo:

Gold coast slave ship bound for cotton fields
Sold in a market down in New Orleans
Scarred old slaver knows he's doing alright
Hear him whip the women just around midnight

No, non sono gli Stones. Si tratta di un gruppo di motociclisti mutanti, tossici dalle fisionomie corrose, abitanti notturni di un mondo apocalittico,  che cantano in coro "Brown Sugar" (ne "La Notte", di Philippe Druillet)



Poi in realtà Druillet fu l'unico degli umanoidi associati originari a dimostrare un background rock (Moebius era più legato al jazz, stando alle sue interviste)

Restando agli anni urlanti del fumetto francese, Caro su Metal Hurlant metteva in scena un predecessore di GG Allin, ma più estremo: Zyklon B Zombie Junior (che prende il nome da un brano dei Throbbing Gristle) si esibisce in una automutilazione ad ogni concerto. All'ultimo gig  è ridotto ad un tronco senza arti, e la logica conclusione della vicenda viene lasciata all'immaginazione del lettore.





E ovivamente gli umanoidi associati non potevano non arruolare Voss, un brasiliano che non riesce a tenere separato il proprio immaginario rock da quel che produce, per esempio nell'icconografia ambigua di Heilman. Delirante come si conveniva ad un fumetto umanoide, mescolava demoni, improbabili ambientazioni fantascientifiche e un'iconografia heavy rock esagerata che anticipava Mad Max: Fury Road, il tutto in un bianco e nero dai forti chiaroscuri che rammentava più il fumetto "popolare" italiano che quello francese o yankee.
Comunque come già detto una buona dose di immaginario rock imbeve tutto quello che di Voss si vide in Italia (Kar War, L'albero degli spinelli).

Ah, rimanendo in campo umanoide, qualcuno si ricorda di Kebra, il borgataro, che era un fan dei Trust?

Per quel che riguarda i comics a stelle e strisce non si possono non citare i Kiss - il super special del 77, se ben ricordo, finì sulle pagine de Il Mago.
Il mondo supereroistico non aveva tutti questi rapporti col rock (con l'eccezione di Lila Cheney, che però mi ha sempre dato l'impressione di essere decisamente pop anni 80, almeno quando apparve sulle pagine di New Mutants). Certo, c'è "the man himself"disegnato da Bisley, che è estremamente metal. Ma pochi si ricordano che Bill Sienkiewicz (di tutte le sue cose mi è rimasta nel cuore sopratutto "Elektra: Assasin") ha dedicato splendide tavole a Hendrix.

Passando dalla carta alla celluloide (o almeno a quella che une tempo era celluloide) la musica - letteralmente - è cambiata. Avete presente il primo Iron Man? Non mi stupirono gli AC/DC, e non fui eccessivamente sorpreso dai Sabbath. Ma trovarci "Istitutionalized" dei Suicidal Tendencies mi lasciò piuttosto stranito, ennesima dimostrazione della capacità del mainstream di inglobare di tutto, ma proprio di tutto.


Da ultimo arriviamo ad una delle matite più originali del fumetto italiano del nuovo millennio, Gipi, non estraneo alle vicende dell'hardcore a Pisa. Ne "La stanza" racconta la storia di un gruppo di ragazzi che ottengono una sala prove, e di quel che ne segue. Guardateli bene: facile immaginare che il loro rock sia un qualche tipo di punk, se più vicino ai Germs o ai Fugazi non è dato di sapere...


Questi sono solo frammenti, una manciata di ricordi recuperata da un memoria arrugginita (These fragments I have shored against my ruins, etc).
Se l'argomento vi interessa, qua ne avrete più che a sufficienza. Si, il sito è francese e in francese, lo sapete come sono i francesi, no? Baguette, paté, Bé-Dé.

E veniamo all'ospite, di cui ho già parlato in un paio di occasioni (qui e qui). Come già detto la mia strada si è incrociata con quella di Enzo Rizzi quando lui iniziava a disegnare ed io stavo smettendo di scrivere. Qualche anno più tardi, è conosciuto per aver creato un personaggio ormai cult, Heavy Bone, che lascio descrivere al suo creatore:
Heavy Bone interpretato da Giuseppe Palumbo
Heavy Bone non è un personaggio qualunque. Heavy Bone è uno zombie in jeans attillati e stivali, puzza come può puzzare sole un cadavere ambulante che non vede la doccia da cinquant'anni, vomita acido, porta nel suo pancino due simpatiche bestioline zannute di nome Rock e Roll ed è un killer di rockstar. Avete capito bene: chi pensate che abbia fatto fuori Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin e tutte (e quando dico tutte intendo proprio tutte) le altre figure più o meno importanti del panorama rock, dagli albori ad oggi? No, cari, non si è trattato di incidenti. Da Robert Johnson in poi uno ed uno solo è il responsabile di questo stillicidio di morti eccellenti. Al servizio nientepopodimeno che di sua maestà infernale in persona, Heavy Bone ha svolto e sempre svolgerà il suo compito con implacabile efficienza e brutale sadismo.

Quanto al creatore di tale abominio, ecco la sua biografia:

Enzo Rizzi è il creatore di "Heavy Bone - il serial killer di rockstar", protagonista in passato di una mini-serie di quattro albi (Inksteria) e successivamente di quattro volumi editi dalla NPE intitolati "Heavy Bone: La Storia del Metal"
,"Heavy Bone: Diabulus in Musica", "Heavy Bone: La Storia del Rock" ed "Heavy Bone: La Storia della Musica Pop".. Nel 2014 grazie al suo "Heavy Bone" vince il "Gran Premio Autori ed Editori /Fullcomics&Games" nella categoria "Miglior Autore italiano". Nello stesso anno il suo zombie metallaro esordisce negli Stati Uniti sul prestigioso "Heavy Metal" magazine, diretto da Kevin Eastman ( creatore delle tartarughe Ninja). Ha collaborato con il portale "True Metal", con la collana "Danze Macabre" (CRAC ed.),con la collana "Horror Project" (Universitalia), con "CUT UP" ediz. , con i Fan Club italiani di Kiss, Aerosmith, Queen e Metallica nonchè con le riviste metal "Flash" e "Rock Hard".Sue illustrazioni sono state pubblicate inoltre su un paio di "Almanacchi della paura di Dylan Dog", su "H/M", "Hard" e "Metal Shock" , ha collaborato con le riviste "Metal Hammer" e "Metal Maniac" e collabora con il portale "Loud and Proud". Ha realizzato copertine, poster,locandine, T-Shirt, gadgets e mascotte per diversi gruppi rock / metal italiani. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, vive e lavora a Taranto.

Last but not least, ora questo antieroe esce in una miniserie con fior di collaborazioni, i dettagli li potete trovare qua.

Tavola dalla nuova miniserie di Heavy Bone

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