I First Brawl per quanto incisivi (specialmente il frontman) non propongono niente di nuovo.
Deafness By Noise |
Per finire si lanciano in alcune cover (assolutamente inattese I Love Livin' In The City dei Fear e Alcohol dei Gang Green). Gruppo ultradinamico e molto divertente.
Alla fine riesco a vedermi gli Slander, dopo averli mancati a ripetizione nell'arco di due anni: poco da dire, potete etichettarli trashcore, hc o che altro, per me restano un gruppo crossover thrash assolutamente ottimo, che riesce a gettare un ponte tra le radici del genere e la modernità. Travolgenti, compatti, ottimo frontman, un gran singolo all'attivo (The rush), sono usciti di fresco su FOAD con un nuovo lavoro. Mi spiace per chi se li è persi.
I General Surgery non sono il mio genere, ma in diversi arrivano mentre stanno suonando loro, ed è con loro che parte davvero il pit, che resterà attivo per tutti gli altri gruppi della serata.
Slander |
Slander |
Per me il gruppo della serata sono i Wehrmacht. Mai visti prima dal vivo, anche se li conosco fin dall'86, quando mi ritrovai il loro demo Beermacht nella cassetta della posta. E' curioso constatare come una band di cinquantenni riesca a metter su un micidiale set thrash speedcore dimostrando tecnica e precisione millimetrica e senza in alcun modo stancare durante tutto il loro concerto. Harald O, con una improbabile parrucca in testa, vaga a tratti sul palco, mentre suonano, partecipando anche attivamente quando i Wehrmacht propongono una cover di Detroit Rock City dei Kiss.
Non sarà che la prima delle cover proposte: in omaggio ai "padroni di casa", dichiarando che i Raw Power per loro sono stati una grande influenza, rifanno Start a Fight. La loro scaletta comprende quasi tutto Biermacht e ovviamente Shark Attack, e si conclude con una cover di The Ides Of March/Wratchild, col chorus cantato a metà col pubblico e il saluto finale "Drink Beer, Be Free". Grandi.
Anche i DRI non li avevo mai visti prima e per me dopo i Wehrmacht sono stati un cosa un poco sottotono. Forse perché Kurt Brecht non sembrava particolarmente convinto, rapporto con il pubblico prossimo allo zero, la maggior parte dei brani cantati in posizione arretrata, davanti al drum kit. Ma il pubblico gradisce molto comunque. Io aspettavo i brani più vecchi: nella loro scaletta c'erano Violent Pacification, I'd Rather Be Sleeping, Arguments then war, Snap, Couch slouch. Alla ripetuta richiesta di bis non si fanno pregare, e alla fine concludono con Five Year Plan e Spike che dice "That's all we got", mentre il pubblico scandisce il nome della band.
Una nota: Harald O, che per chi no lo sa è un pezzo della leggenda thrash della Bay Area, che ha contribuito a documentare, gira con una T-Shirt Violence, John R Duffy ha dietro al jacket una patch di un vecchio flyer del Ruthies Inn, Possessed e Sacrilege (BC) - sono entrambi molto invecchiati ma sembra che la storia, per ora, abbia ancora fiato.
Quando le luci si spengono sul terzo United As One qualcuno si chiede se ne vedremo un quarto...
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