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domenica 8 ottobre 2017

Raw Power, Straight Opposition, Short Fuse, Sterminia @Newroz, Pisa, 07/10/2017

Probabilmente merito del nome dei Raw Power sul bill, sabato sera al Newroz c'era la gente delle grandi occasioni: ottima affluenza, quindi, e i ragazzi di Oi! Block Pisa che hanno organizzato il concerto ne saranno senz'altro rimasti contenti, anche se quando gli Sterminia suonano lo spazio concerti è semivuoto.
Si popola velocemente con i romani Short Fuse.
Nota di merito per loro, che riescono a catturare l'attenzione del pubblico nonostante i problemi con una delle testate, cosa che all'inizio smorza un poco il loro suono. Ma riescono ad aggiustarsi in corso d'opera e ne viene fuori forse la prova più brillante della serata. Il gruppo è compatto, preciso, con un frontman, Andrea, decisamente non ordinario per energia, dinamismo, capacità di coinvolgere il pubblico.
Visto che è la classica serata in cui incontri amici vecchi e meno vecchi ho avuto modo di raccogliere qualche opinione di veterani e di giovani, sugli Short Fuse, e la più severa è stata "bravi ma scolastici" (da parte di un personaggio della scena anni 80 con un curriculum di quelli "pesanti").
Short Fuse fanno partire il movimento sotto il palco, come ho già detto riescono bene o male a neutralizzare il problemi tecnici strada facendo e concludono il loro set con un pezzo nuovo, bello, con un bel finale molto Bane, nello stile.

Short Fuse

Gli Straight Opposition appena salgono sul palco riescono a mantenere l'atmosfera movimentata con il loro HC massiccio e cupo. Per me danno il meglio nei brani dal sapore più hc-punk e quando inseriscono nei pezzi riff dissonanti.
I Raw Power iniziano dopo mezzanotte, ad occhio e croce, e l'entusiasmo della gente sotto il palco è palpabile, e continuerà ad esserlo nonostante la tarda ora per almeno metà del loro set, fatto di vecchi classici e brani più nuovi (Jurassic Hounds, per esempio). Come al solito la maggior risposta la ottengono con i pezzi di Screams From The Gutter (e con Mine to Kill). Concludono inaspettatamente il loro set con una cover di Ace Of Spades. All'incirca il meglio che si possa ottenere con una formazione a 4 - per i "vecchi" l'assenza di una seconda chitarra si fa sentire e diminuisce quello che si ricordava come il "vibe Raw Power".
Alla fine la band è piuttosto impegnata a firmare copertine di dischi, setilist, manifesti (!). Inutile osservare che sì, i tempi sono davvero cambiati.
Comunque gran serata., di quelle che da queste parti capitano una volta all'anno, se capitano.



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