Cadendo la trasmissione di venerdì 17 tornano bene i Mercyful Fate. Non quelli della reunion, quelli originari, che bene o male hanno lasciato un segno indelebile nella storia del metal.
1982, la NWOBHM sta raggiungendo il suo culmine e siamo nell'era dell'informazione lenta. La Ebony Records, la più tardiva delle etichette venute fuori con la nuova ondata dei gruppi inglesi fa uscire Metallic Storm, la sua seconda compliation: tutti gruppi ignoti e destinati a rimanerlo (Tantrum, Scimitar, Mean Machine etc), tutti tranne uno: Mercyful Fate. Ma Metallic Storm non ricevette questa incredibile accoglienza internazionale. Era l'anno di The number of the beast e di Screaming for vengeance, dei Raven di Wiped Out e dei Venom di Black Metal (Neat Records), dei Witchfinder General di Death Penalty (Heavy Metal Records). Insomma, la Ebony non aveva raccolto molto interesse, all'epoca. Ma verso la fine dell'anno i Mercyful Fate uscirono con un EP self titled sulla sconosciuta Rave On Records. E per l'inizio del 1983 il loro nome iniziò a circolare su qualche rivista specializzata. Satanismo, spettrale cantato in falsetto, tecnica e durezza e velocità in linea con il trend del momento, anzi, forse un poco superiori. Questo veniva detto e scritto.
Inutile dire che in Italia arrivò di importazione e per averlo mi toccò svenarmi o giù di lì.
La consacrazione definitiva fu in quello stesso 1983 con l'uscita di Melissa. Il nome della band aveva attorno un alone arcano e sinistro, si parlava del teschio che King Diamond si portava dietro come mascotte del gruppo, di inspiegabili incidenti ai loro concerti...
Ma a parte questo c'erano alcune opinioni comunemente diffuse. Innanzitutto l'approccio del gruppo era progressivo: quanti riff ci sono in Into the coven ? E poi erano collocati nel segmento di testa della fazione più duro più veloce più cattivo, destinati ad avere un influsso non secondario sulla prima generazione di gruppi thrash, senz'altro sui Metallica di Ride The Lighting, per esempio. Quando gli Slayer uscirono con Hell Awaits era opinione comune che il disco beneficiasse di un'influenza Mercyful Fate.
Com'è che un gruppo del genere sia stato etichettato (anni dopo il suo scioglimento) black metal è una cosa che mi ha sempre lasciato interdetto. Il corpse paint? King Diamond si era ispirato ad Alice Cooper e ai Kiss, vogliamo inserire tra gli antecedenti del black metal anche loro? Ah, ok: corpse paint più satanismo. Un po' poco per metterli assieme a Darkthrone e Mayhem.
La scaletta: due passi per il metal progressivo degli 80
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