
Era appena uscito The Legacy, disco che in larga parte riproponeva il materiale del demo dei Legacy, ma era entrato Chuck Billy alla voce per rimpiazzare Souza passato agli Exodus.
Nell'88 uscì The New Order e sembrò abbastanza chiaramente che i Testament non si sarebbero mossi gran che dal suono che avevano impostato fin da tre anni prima. Errore. Era il periodo in cui le major per cui i gruppi thrash avevano firmato presentarono il conto. Practice what you preach suonava decisamente più mainstream , rispetto ai suoi predecessori. Su quel disco c'era The Ballad, una ballata, appunto, per cui fu girato un video (assolutamente imbarazzante) che finì in rotazione su MTV.
Un bel crollo, rispetto all'immagine che il gruppo aveva un anno prima.
Col successivo Souls Of Black le cose dal mio punto di vista non migliorarono. Rividi il gruppo allla data fiorentina del Clash Of Titans, un disastro. Poi arrivò il deccennio perduto dei gruppi thrash etc etc (e per una generazione i Testament saranno quelli di The Gathering, il che volendo è pure piuttosto triste).
In tutta onestà i loro lavori del nuovo millennio, pure se i riferimenti al suono originario non mancavano, non mi hanno esaltato. Ma anche quelli sono stati "i dischi dei Testament", per una generazione. E la scaletta pubblicata in rete per questo tour 2016 non lasciava spazio a troppe illusioni: per più di due terzi materiale post 88. E questo è il film che sarebbe andato in scena al The Jungle di Cascina, poco da illudersi. Ma....

Quando riesco ad entrare hanno finito e comincia la lunga attesa per i Testament, che inizieranno a suonare dopo le dieci. Il Jungle è pieno come mai prima per un concerto, del resto c'è gente venuta da mezza Toscana e oltre (la precedente data dei Testament è stata a Roma, la terza e ultima sarà a Segrate). Avendo letto il report del Cecca su Sdangher inerente la data romana, pensavo che avrei visto un concerto fotocopia di quello raccontato. Non è andata precisamente così, anche se il copione è stato in larga parte lo stesso.

Di Giorgio si produce esattamente nel medesimo sipariettoinitalianocolporcoddio in cui si è esibito a Roma. Pare che questo moccolo costituisca il 30-60% del vocabolario italiano dei gruppi thrash USA - stessa cosa l'anno scorso coi Nuclear Assault all'United As One 2, con relativo strascico il giorno dopo sui giornali locali (al DLB Jack Grisham dei TSOL invece si è prodotto in un "tortellini e pompini per tutti").
I Testament concludono un set di un'ora e passa con Alone In The Dark, dilatata per far spazio al singalong. Richiamati sul palco per un bis, offrono The Formation of Damnation. Una serata di corna al cielo ed entusiasmo che la band, come se vivesse una seconda giovinezza, si è meritata al 200%.